Un Cammino sulle orme di Sant’Antonio, sulla falsa riga di quello di Santiago de Compostela, dedicato a pellegrini, runners, camminatori, marciatori e maratoneti. Da Capo Milazzo, in Sicilia, luogo dove il santo naufragò di rientro dalla sua missione in Marocco, fino a Padova, in Veneto, passando per Assisi, dove il giovane frate partecipò nel 1221 al Capitolo generale dei Minori indetto da San Francesco. Complessivamente circa 1.550 chilometri attraverso l’Italia. È quanto stanno progettando in questi giorni tre volontari dell’associazione “Il Cammino di Sant’Antonio”, nata a Padova qualche anno fa all’ombra della Basilica di Sant’Antonio, che sono stati fino all’8 aprile in missione per scovare, sperimentare e annotare i tratti del nuovo Cammino antoniano in Sicilia e Calabria.

Arrivati nell’isola il 3 aprile, i tre camminatori – Pompeo Volpe, Alessio Bui e Mirco Zorzo – hanno incontrato le istituzioni interessate dal tragitto e le associazioni locali potenzialmente coinvolte per portare avanti l’ambizioso progetto che andrà a congiungersi con il tratto dell’itinerario già esistente, che va da Camposampiero, nel Padovano, a Padova fino a Montepaolo e al santuario della Verna.Prima tappa del loro viaggio-studio di fattibilità, i tre pellegrini sono arrivati a Milazzo e raggiunto il Santuario di Sant’Antonio di Padova a Capo Milazzo che si affaccia sulla baia di Sant’Antonio, incassando un primo endorsement da parte del sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, e dell’assessore comunale al turismo Piera Trimboli.

Il sindaco in particolare ha assicurato la sua presenza a Padova alla tavola rotonda di presentazione del progetto del Cammino di Sant’Antonio da Milazzo a Padova che si terrà nell’ambito della 1° “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo” del prossimo 21 aprile. Hanno percorso il tratto iniziale del Cammino, da Capo Milazzo a Villafranca Tirrena (Saponara), e incontrato alcuni esperti locali per individuare percorsi alternativi a mezza costa, superando così le difficoltà relative alla scarsa sicurezza della strada tradizionale, trafficata e senza marciapiedi. Testato un percorso a mezza costa anche per il tratto da Villafranca a Messina, dove si è svolto un incontro con il sindaco di Messina, che ha già manifestato interesse per il progetto. Nella pagina Facebook https://www.facebook.com/ilcamminodisantantonio/ vengono pubblicati aggiornamenti e foto.

La realizzazione del Cammino richiede non solo l’individuazione del tracciato, ma anche la sua sicurezza, o messa in sicurezza, la sua fruibilità (segnaletica, individuazione di punti di ristoro, località di pernottamento per pellegrini ecc.) e la sua manutenzione. Per renderlo realtà è quindi indispensabile il coinvolgimento delle associazioni locali, della rete dei conventi francescani – vista la straordinaria devozione di cui è oggetto sant’Antonio di Padova in Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania -, e delle istituzioni locali sotto la cui amministrazione rientra il territorio interessato dall’itinerario. Il Cammino sulle orme di sant’Antonio oltre a un pregnante valore spirituale e devozionale può avere numerosi risvolti turistici, economici e paesaggistici.

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senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
6 anni fa

Il sindachello non più a che Santo votarsi… adesso lo vedremo anche tra i babaluci … durante le processioni !!!

enzo
enzo
6 anni fa

non si puo’ paragonare Milazzo a Santiago De Compostela , con tutto il rispetto per la mia città.
andate a vedere il cammino di santiago , con tutte le sue strutture e l’organizzazione che ci sta alle spalle, dove ogni anno accolgono circa trecentomila pellegrini e fedeli.

enzo
enzo
6 anni fa

Ma almeno sapete come è organizzato il cammino di santiago ?? Qui da noi manca tutto. Li ci sono ostelli per pellegrini da mille anni…… qua avemu a spazzatura pedi pedi

Oskar
Oskar
6 anni fa
Reply to  enzo

Non servono gli ostelli, visto che già al bivio di Archi i pellegrini saranno falciati dalle autobotti in transito.

massimo
massimo
6 anni fa

Non ci può essere un Cammino paragonabile a quello di Santiago.Tutto il resto è solo trekking, magari trekking low-cost. Lo posso dire dopo diversi anni di percorrenza sulle mesetas spagnole, dopo diversi anni di assistenza volontaria,hospitaleri ci chiamano negli albergue-hospitali.Dopo diversi anni……. Adagio con le operazioni di turismo religioso.

enzo
enzo
6 anni fa
Reply to  massimo

ciao massimo, quest’anno lo farò anch’io , in mountain bike.

massimo
massimo
6 anni fa
Reply to  enzo

Come al solito passero’diverse settimane ad assistere Pellegrini anche con bici. Ti auguro un Buon Camino.Ultreja.! Hai la Credenziale? Se non l’hai ancora richiedila alla nostra Confraternita di San Jacopo . Siamo su internet anche con Capitoli Regionali.

enzo
enzo
6 anni fa
Reply to  massimo

Ciao Massimo, ti ringrazio, ho già tutto pronto.

Diacono Antonino Catanzaro
Reply to  massimo

Non vedo il motivo per cui dobbiamo preoccuparci. Ogni azione umana, sociale, religiosa ha un inizio. E’ chiaro che per organizzare un evento di tale portata è necessaria la sinergia di tanti Enti Istituzionali e non. L’Ente Comunale la Regione Sicilia, la Chiesa, Diocesana e Milazzese, l’Associazionismo cattolico e non, gli operatori turistici. Insomma tutti dobbiamo contribuire.