ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO. Si chiama Sarah De Gaetano è milazzese e fa la truccatrice. Dei divi, però. Sotto le sue mani che, sono come quelle di un’artista, sono passati oltre il noto attore statunitense anche Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Riccardo Muti. E tantissimi altri. Ecco in questa intervista il racconto della sua carriera.

Com’è nata la sua “passione” per il trucco?

Non è incominciata da subito per il trucco, ma in generale per tutto ciò con cui potevo esprimere la mia creatività, la pittura, il disegno, lo stile, la moda.

Perché ha scelto di intraprendere questa strada? Più o meno, quando ha iniziato a balenarle per la testa quest’idea?

Non ho scelto io questa strada, è la strada che ha scelto me.  Vi spiego, quando frequentavo il liceo, lavoravo part-time  in ufficio per una ditta di cosmetici.  L’idea è nata nella mia mente quando la proprietaria della ditta,  molto conosciuta nei giri cinematografici, mi ha truccato.  Allora ho capito che questa strada mi piaceva molto e certamente più che lavorare in ufficio. Evidentemente, lei ha visto un talento innato in me per il trucco perché nel giro di poco tempo mi ha trasferito dalla ditta a Saks Fifth Ave, New York, dove lei vendeva i suoi prodotti e i suoi artisti  applicavano il trucco. 

Come si è sentita quando le hanno affidato il suo primo incarico?

Potete ben immaginare, ero giovane e non aspettavo altro che arrivasse questo momento, ero molto eccitata di poter prendere impegni da sola, essere autonoma e dopo un po’ di anni ho incominciato a lavorare come freelance make-up artist. 

Ricorda chi è stata la prima persona che ha truccato? E l’ultima?

Il mio primo incarico è stato quello di truccare per una pubblicità una bellissima modella di cui purtroppo, ragazzi, non ricordo il nome perchè da allora son già trascorsi 40 anni. L’ultimo incarico invece lo ricordo benissimo, è stato per la copertina di una prestigiosa rivista medica, ho truccato un cardiologo molto famoso nel suo campo.

Secondo lei è giusto considerare “artisti” i truccatori?

Sì certamente!  Secondo me è giusto considerare come artista  il truccatore.  I pennelli e colori che io uso nel trucco non sono poi tanto diversi da quelli usati da un pittore di quadri.  Cambia la “materia” su cui esprimersi . Io uso il viso mentre il pittore usa la tela.  Dopo tutto, solo un artista del make-up  (in inglese make-up artist) che deve essere capace di vedere la bellezza innata nel viso e di accentuarla , migliorandola.

Sappiamo che lei ha truccato tantissimi personaggi, qualche attore è il beniamino delle nostre mamme, ci riferiamo a Paul Newman? Qual è stato il suo preferito fra i tanti?

Il mio personaggio preferito è stato il tenore Placido Domingo, una persona molto gentile, affabile,semplice nonostante la sua carriera strepitosa .  Però, tra altri personaggi famosi che ho avuto il piacere di truccare, ricordo i tre magnifici Tenori (Domingo, Luciano Pavarotti e Jose‘ Carreras), la soprano statunitense Kathleen Battle, con cui ho viaggiato a Parigi, la soprano australiana Joan Sutherland, la soprano Kiri Te Kanawa, e il direttore musicale del Teatro alla scala di Milano, il Maestro Riccardo Muti.  Il mio lavoro mi ha consentito di seguire questi artisti e viaggiare tanto, sono stata in Inghilterra, Irlanda, due volte in Spagna, in India e negli Stati Uniti d’America. Forse la vostra mamma conoscerà qualcuno di questi artisti che ho avuto il privilegio di conoscere e truccare , specialmente quelli che sono ancora in vita.

Ci può raccontare qualche aneddoto curioso su qualche personaggio che ha truccato, che il pubblico non conosce?

Ricordo un incidente durante un photoshoot della soprano neozelandese Kiri Te kanawa, soprano talentuosa che ha cantato in tutto il mondo interpretando spesso ruoli italiani, per cui si è aggiudicata onorificenze e ricevuto lauree Honoris causa da numerose università. Eravamo nei giardini della sua bellissima villa e lei indossava un abito lungo di color rosso, molto elegante.  Ad un tratto spunta un cane, non si sa da dove, non era suo, vede questo colore rosso acceso s’avvicina, alza la gamba e fa la pipì.  Potete immaginare…

Un altro bel ricordo fu  quando il grande attore Paul Newman mi ha invitato a casa sua in occasione della festa di compleanno della figlia. Durante la magnifica serata, la figlia dice al padre, “Papà Sarah ha la responsabilità di farmi bella”, e Paul le risponde : “No, cara, io e tua mamma siamo responsabili della tua bellezza, lo devi a noi che ti abbiamo concepito su un prato sotto un albero”.

Cosa l’ha spinta a lasciare l’Italia per intraprendere la sua professione in America?

Non è stata una decisione presa da me ma della mia famiglia, perchè ho lasciato il vostro Paese quando avevo solo nove anni.  

Sente la nostalgia dell’ Italia?

Sì, sento la nostalgia della mia terra, in particolare di Milazzo perchè sono nata lì’ e lì ho tanti parenti a cui voglio bene.  Allievo questa nostalgia ritornando in Italia ogni due anni, ma devo aggiungere che voglio tanto bene anche alla mia seconda patria.  Mi sento una donna fortunata ! E’ una vera fortuna avere due culture!

 

GIUSEPPE SALVO I B, ANTONELLA SOFIA I C

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