ISTITUTO COMPRENSIVO SECONDO. Era il 24 marzo dell’anno scorso e i miei genitori come regalo di compleanno mi portarono a Palermo per vedere la partita di calcio Italia-Albania, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018.

Io, la mia famiglia ed altri amici avevamo i posti vicino alla tribuna dei vip. La partita era stata molto bella quindi io ero molto felice. Durante l’intervallo arrivarono in tribuna dei calciatori dell’Italia, tra cui Davide Astori, che si è dimostrato il più disponibile e socievole con tutti.

Davide Astori con Marco Iarrera

Vedendo i calciatori siamo corsi tutti a fare la foto, ma l’unico che si è messo a disposizione di noi tifosi è stato Astori.

Quello che ha colpito positivamente tutti noi di questo ragazzo è stata la sua pazienza e la sua umiltà: dopo aver fatto la foto con lui, ci siamo accorti che non era venuta bene, quindi io per non fargli perdere tempo me ne stavo andando, lui invece mi ha trattenuto amichevolmente dicendomi: “Non ti preoccupare, rifacciamola”!

Poi mi ha chiesto come mi chiamavo e quanti anni avevo e quando gli ho detto che compivo 11 anni proprio quella sera, sorridente e dandomi una pacca sulla spalla, mi ha fatto gli auguri.

Io ne sono stato felicissimo e da quel momento, oltre che come calciatore, l’ho ammirato anche come uomo, perché si è rivolto a me e ad altri ragazzi che erano lì per fare la foto con lui, in maniera amichevole come se ci conoscesse da sempre.

Quando il 4 marzo, tornando da una partita, ho appreso la notizia della sua morte non potevo e non volevo crederci, mi sembrava talmente assurdo che cercavo conferme su Internet sperando fosse solo un errore, ma purtroppo tutti parlavano di questa tragica notizia e a malincuore me ne sono dovuto fare una ragione; sono stato talmente triste che nemmeno ho voluto pranzare e studiare, ho avuto la sensazione di aver perso un caro amico.

MARCO IARRERA

Media Luigi Rizzo