PACE DEL MELA. La Commissione Tributaria Provinciale di Messina – sez 8ª ha annullato un avviso di di accertamento con il quale il Comune di Pace del Mela pretendeva da un contribuente il pagamento dell’Ici per l’anno 2009, per un importo di 604 euro (fino al 2007 pagava poche decine di euro trattandosi di un terreno classificato, in catasto, come uliveto). Un precedente che ora rischia di provocare una valanga di ricorsi.

La sentenza n. 125/8/18 e depositata l’11.01.2018, riguarda un contribuente, difeso dall’avvocato Francesco D’Arrigo, che possiede, insieme al fratello un appezzamento di terreno nel Comune di Pace del Mela.

Quello che è stato ritenuto uno sproporzionato aumento era stato causato da una delibera della Giunta Municipale, la n. 257 del 16 ottobre 2013, che ha determinato per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011, i valori venali delle aree fabbricabile nel territorio del Comune di Pace del Mela ai fini dell’applicazione dell’ICI.

Sulla scorta di tali valori, dunque, e attraverso la suddivisione del territorio comunale in 9 microzone catastali, ad ognuna di esse è stato attribuito un valore venale medio in ragione di una presunta e potenziale edificabilità complessiva del terreno.

Più precisamente, l’area oggetto di contenzioso ricade, ai sensi dell’art. 31 delle Norme Tecniche di Attuazione del Comune di Pace del Mela, in zona omogenea C1 “Residence di Espansione Urbana”. Per la zona il Comune ha ritenuto che il valore venale in comune commercio fosse pari a €. 43,00 per metro quadrato

Diversi sono stati i motivi e le doglianze mosse dal legale del contribuente ma, in particolare, la Commissione Tributaria Provinciale di Messina ha annullato l’avviso ritenendo la Giunta Municipale, «non competente a deliberare in materia di rideterminazione del valore venale delle aeree fabbricabili ai fini dell’applicazione dell’ICI» (si tratta di una materia del consiglio comunale).