E’ durata poche ore la presidenza del consigliere Antonio Foti a capo della commissione consiliare al Bilancio. Foti, stanco delle polemiche che hanno accompagnato l’elezione che potrebbe essere impugnata con un ricorso in quanto avvenuta in assenza di un componente al momento della votazione.

«Chi ben sa, il sottoscritto non ha mai avanzato velleità alcune rispetto a cariche ed incarichi di nessun tipo, né ha mai dato l’impressione pur minima di essere attaccato a qualsivoglia poltrona. La mia candidatura sulla prima commissione nasce da un sano confronto tra gruppi di consiglieri che hanno potuto constatare ed apprezzare il lavoro portato avanti fin qui dal sottoscritto», ha spiegato Foti.

«Non si tratta di un passo indietro – precisa  – ma di una valutazione dettata anche dalla eventualità di un confronto ulteriore sul piano politico tra i vari gruppi, finalizzato ad una ricomposizione collegiale più ampia anche in relazione alla qualità del dibattito politico divenuto ormai in questi mesi insostenibile».

Foti non lesina critiche al sindaco che ha sostenuto due anni e mezzo fa.  «Per l’ennesima volta registriamo l’entrata a gamba tesa del primo cittadino sulle dinamiche consiliari. Proprio colui che il primo giorno di Consiglio Comunale dispensava buone pratiche di democrazia totalmente disattese nelle continue delegittimazioni sul piano politico subite dall’organo stesso, nel confronto tra i vari gruppi. Un professionista del “divide et impera” se non fosse che il suo charme è ormai in caduta libera e in picchiata (e non per colpa del Consiglio Comunale), riuscendo nel giro di soli due anni in un’impresa olimpionica, e cioè mettersi l’universo mondo contro partendo da una vittoria elettorale con percentuali bulgare».

Formica aveva ironizzato sul fatto che un consigliere di sinistra (Foti è entrato a far parte di Mdp – Articolo 1) venisse eletto con i voti della Destra. ««Un ragionamento stucchevole e direi anche mortificante. Non accetto lezioni di geografia politica da parte di chi nel 2010, uscendo sconfitto seppur con un discreto risultato ed una campagna elettorale che il sottoscritto ha molto apprezzato e gradito per i contenuti, ratificò l’accordo con Carmelo Pino al ballottaggio (c’era Lombardo Presidente della Regione a quel tempo… oggi con Musumeci) portando un componente in più della lista DeM in Consiglio».