BARCELLONA. Un anziano di 80 anni viene travolto da un’auto, il conducente non si ferma e non soccorre l’uomo. È successo lo scorso 11 novembre e da allora la Polstrada di Barcellona era alla ricerca del pirata che in transito sulla via Cambria aveva preso in pieno un anziano in bicicletta. L’uomo è fortunatamente sopravvissuto riportando soltanto alcune ferite. Mentre il pirata ricercato è stato rintracciato, si tratta dell’avvocato e giudice onorario Gianluca Manca, adesso indagato per l’incidente e per l’omissione di soccorso dalla procura di Reggio Calabria.

“Sono costernato per quanto è accaduto – ha spiegato in una nota Gianluca Manca, fratello di Attilio, l’urologo morto in circostanze controverse a Viterbo nel 2004 (una dell’ipotesi è che sia stato vittima di mafia, dopo aver operato Provenzano) -. Sin da quando sono stato chiamato dalla Polizia stradale ed ho riconosciuto la mia vettura, ho subito ammesso le mie responsabilità nell’incidente, che è stato causato da una mia imperdonabile distrazione alla guida. La verità è che stavo armeggiando con il lettore cd ( che si trova in basso, lato passeggero ) e non guardavo la strada, tant’è che non mi sono fermato completamente allo stop. So che è difficile da credere ma non mi sono reso conto di nulla. Ho sentito qualcosa che ha urtato il cofano o il parabrezza dell’auto ma appena ho alzato lo sguardo, non ho visto nulla. Così ho proseguito, avendo la sensazione che fosse stato un volatile. Se mi fossi accorto di aver investito una persona mi sarei certamente fermato. Non c’era alcuna ragione per non farlo. Sono profondamente dispiaciuto per la sofferenza causata al signor Biondo e ad alla sua famiglia, alla quale tenevo a porgere le mie scuse personalmente”.

“Il mio assistito è amareggiato per la campagna denigratoria che si è scatenata sui social – ha invece aggiunto il suo avvocato, Giuseppe Sottile – anche a causa della divulgazione del video dell’incidente, che ha suscitato commenti ed illazioni sgradevoli e infondate, alcune anche di carattere diffamatorio. Il video che sta girando (l’avvocato non si riferisce al video che vi proponiamo qui, ndr), peraltro, non è assolutamente fedele all’originale in quanto la scena viene vista molto più rallentata di quanto non lo sia nella realtà, con ciò dando una percezione falsata della dinamica dei fatti. A quanto ha dichiarato il mio assistito voglio solo aggiungere che lo stesso è stato chiamato in Commissariato il mercoledì 15 novembre, ossia ben 5 giorni dopo l’incidente, e che solo in quel momento egli ha potuto notare per la prima volta gli impercettibili graffi sulla parte anteriore del cofano. In pratica avrebbe avuto tutto il tempo di farli verniciare”.