I lavoratori dell’indotto della centrale termoelettrica A2A Energie future di San Filippo del Mela entreranno in sciopero da lunedì 30 ottobre, e si asterranno dal lavoro per tutta la giornata. La decisione è stata presa nel corso di un’assemblea sindacale convocata dalle segreterie di Fiom, Fim e Uilm per chiedere: il mantenimento dei livelli occupazionali e la riassunzione dei lavoratori licenziati nei cambi di appalto; il superamento dei contratti precari e trasformazione dei contratti parti-time in full-time; la garanzia di accesso ai servizi aziendali (mensa, docce ecc.) anche ai lavoratori dell’indotto; la definizione di un contratto d’area per tutto l’indotto.

Secondo le sigle sindacali che hanno diffuso un comunicato congiunto, «i lavoratori delle decine di aziende che operano nell’indotto continuano ad essere una cassa di compensazione delle strategie di abbattimento dei costi attuate dalla centrale e rese operative dal tessuto imprenditoriale che opera al suo interno».

«Queste strategie – continua la nota –  come sempre, si traducono in forme di precarizzazione selvaggia (come l’utilizzo di inaccettabili contratti di somministrazione) in riduzione forzata dell’orario di lavoro, di licenziamenti per rappresaglia e nell’attacco agli attuali livelli occupazionali in sede di cambio di appalto».

La settimana scorsa, in una partecipata assemblea nella mensa aziendale, i lavoratori hanno rivendicato l’esigenza «di conquistare diritti e tutele per tutti, di ridisegnare il sistema di relazioni sindacali all’interno della centrale e di difendere livelli e prospettive occupazionali». Dopo l’Assemblea le segreterie Fiom, Fim e Uilm hanno incontrato il Direttore della Centrale «segnalando le più urgenti criticità attraversate dall’indotto – a partire dai più recenti ed ingiustificati licenziamenti – ed hanno chiamato la committente ad un intervento in virtù della propria responsabilità sociale sia nei confronti dei lavoratori che impegna quotidianamente al suo interno che in quelli del territorio». A distanza di una settimana da quell’incontro, però, non c’è stato alcun riscontro.