Michele Cappadona, presidente Agci Sicilia

PALERMO. «Messina è una delle province in cui le imprese cooperative raggiungono una percentuale elevata così come Catania e Palermo». Michele Cappadona, presidente dell’Agci Sicilia (Associazione Generale Cooperative Italiane) mercoledì scorso nel corso della XV assemblea congressuale ha colto l’occasione per snocciolare gli ultimi dati che riguardano il settore cooperativistico in Sicilia. Numeri che mettono in risalto proprio il successo degli ultimi suoi dodici anni di presidenza. Incarico che, proprio nel corso della mattina di lavori palermitani del 25 ottobre, è stato riconfermato per acclamazione da una platea di oltre trecento partecipanti. Ed è stato il presidente nazionale dell’Agci Rosario Altieri a spiegare come i successi di questi ultimi anni sono legati proprio al lavoro portato avanti dal presidente Cappadona«I dati che sono stati presentati – ha detto nel corso del suo intervento – dimostrano con chiarezza il peso crescente assunto dall’associazione siciliana nell’economia e nel tessuto sociale dell’isola. Una crescita portata avanti nonostante la crisi». Agci Sicilia con i suoi oltre cinquantamila soci è una realtà in espansione. Dal 2005 al 2017 sono state oltre mille le nuove cooperative che si sono iscritte all’associazione isolana. «Il mondo delle cooperative – interviene Cappadona – ha svolto un ruolo fondamentale per l’economia siciliana in questi anni. Il sociale, quello della produzione e lavoro e dell’agricoltura sono i settori nei quali abbiamo registrato un incremento di percentuale grazie alle nuove adesioni. A differenza di molte altre imprese, le cooperative hanno retto bene l’impatto della crisi, hanno tenuto invariati i livelli occupazionali quando non li hanno aumentati e non hanno mai delocalizzato. Molte di esse hanno vissuto questi anni come una sfida, hanno lavorato a testa bassa e si sono affacciate sui mercati internazionali producendo maggiore ricchezza per il Paese. Tutto questo con il nostro supporto». 

IL LAVORO DELL’AGCI SICILIA. L’Associazione che rappresenta e tutela i propri iscritti davanti alle istituzioni svolge anche  una delicata attività di vigilanza sugli enti cooperativi. «Promuoviamo – continua il presidente – l’inserimento dei nostri associati nell’economia regionale e in quella nazionale fornendo assistenza legale e fiscale, economica, contrattuale ed aziendale. Agci fornisce consulenza anche attraverso sinergie e piattaforme interassociative con altre sigle di rappresentanza. Importante inoltre, vista la stretta creditizia delle banche soprattutto verso le Pmi, è assistere i nostri associati nell’accesso al credito, per il quale rivestono particolare rilevanza l’Ircac (l’Istituto Regionale per il Credito alle Cooperative) e i consorzi fidi, dei quali, tra quelli a noi aderenti, possiamo vantare gli unici due presenti in Sicilia costituiti ai sensi dell’ex art. 106 del Tub e operanti sotto l’egida della Banca d’Italia». 

Tra i numerosi presenti all’Assemblea Congressuale ci sono stato esponenti del mondo della politica e della pubblica amministrazione quali Sergio Marino, vice sindaco di Palermo, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, Giovanni Callea in rappresentanza del Movimento Cinque Stelle, l’onorevole Salvatore Cordaro, deputato dell’Ars, Sami Ben-Abdelaali, presidente dell’Ircac e l’ex rettore dell’ateneo palermitano, Roberto Lagalla. E ancora i presidenti regionali di Confcommercio, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Sicilia Impresa, i presidenti regionali di analoghe associazioni di rappresentanza cooperativa quali Confcooperative e Lega Coop, rappresentanti della Uil.