Nello Musumeci con Pino Galluzzo

Una completa revisione delle aree industriali in Sicilia, per garantire servizi e produttività al territorio superando la gestione fallimentare dell’Irsap. È questo uno degli obiettivi della riforma del settore presentata da Nello Musumeci alle aziende del comprensorio tirrenico che hanno partecipato numerose all’incontro organizzato ieri da Pino Galluzzo, portavoce del comitato spontaneo dell’area produttiva di Milazzo-Giammoro costituito un anno fa e candidato nella lista “Diventerà bellissima”.

«Le tante eccellenze che investono e resistono su questo territorio sono il cuore pulsante dell’economia locale – ha detto Galluzzo ripercorrendo le difficoltà ormai permanenti dell’ex Asi, – ma le richieste avanzate negli anni sono rimaste perlopiù senza adeguate risposte istituzionali, a partire dalle criticità sul piano strutturale della sicurezza e del decoro».

«Sulle aree industriali regna assoluto abbandono» ha ribadito Musumeci, che ha elencato i punti cardine della riforma già presente nel programma elettorale: ridurre i tempi biblici e le zavorre della burocrazia, intervenire sul sistema del credito, istituire uno sportello unico per tutte le attività economiche siciliane, rendere efficienti gli uffici pubblici. «Abbiamo il dovere di confrontarci con gli operatori e lo faremo in ogni sede istituzionale opportuna, cercando di capire tutto quello che è utile alle imprese per metterle in condizione di lavorare, investire, produrre e ridare ossigeno a questa terra – ha aggiunto Musumeci. – Non servono miracoli, basterebbe la normalità: con una squadra forte e uomini vicini al territorio come Pino Galluzzo ricostruiremo sulle macerie che ci hanno lasciato in questi anni».

Tra i problemi emersi nel corso dell’incontro, anche il nodo dei trasporti, tema sul quale Galluzzo ha riaffermato recentemente le proprie posizioni: «Il ponte sullo Stretto, i porti, le ferrovie e le autostrade sono infrastrutture strategiche per rilanciare le imprese nel panorama italiano, in Europa e nel Mediterraneo».