E’ troppo fragile il costone roccioso su cui poggia il Castello di Milazzo e non è escluso che verranni presi provvedimenti “drastici” a tutela dei residenti che abitano nelle abitazioni del versante di Ponente (zona San Papino e Tono). Dopo il distacco di massi che sono rotolati a valle, lambendo le abitazioni nei pressi delle case popolari di San Papino il sindaco Giovanni Formica ha inviato una lettera al presidente della Regione, all’assessore regionale al Territorio ed Ambiente e al dipartimento della Protezione civile regionale, informando anche il prefetto di Messina, per chiedere «l’attuazione di misure idonee a fronteggiare la situazione di grande criticità che interessa il costone roccioso retrostante la via Leonardo da Vinci».

Il primo cittadino ha allegato il documento tecnico con i rilievi effettuati e che dovranno essere oggetto di valutazione da parte dei destinatari della nota, proprio per definire il quadro delle misure esecutive necessarie per la messa in sicurezza, con l’urgenza che il caso impone, del sito, nel rispetto delle caratteristiche naturali, ambientali e paesaggistiche dei luoghi.

«È appena il caso di ricordare – scrive Formica – che già nel mese di novembre del 2011, fenomeni legati alle avverse condizioni meteo avevano seriamente messo in pericolo alcuni nuclei familiari, costringendo all’emanazione di ordinanze di sgombero degli immobili di residenza, ancora vigenti. È di tutta evidenza il rischio che eventi di tale rilevanza possano continuare a registrarsi in relazione ad apporti pluviometrici consistenti o sismi e che in mancanza di interventi di contenimento e consolidamento del costone roccioso, possano determinarsi scenari di crisi assai significativi».

La ricognizione approfondita dei luoghi ha infatti permesso di verificare una criticità sicuramente più precaria di quanto già accertato in precedenza nella zona, poiché – come sottolineano i tecnici del servizio Protezione civile del Comune – «da quanto è stato possibile valutare visivamente sulla scorta delle carte del piano stralcio del Pai, si scorgono condizioni di instabilità evidenti e si notano fratture più o meno estese nelle quali sono cresciute anche piante autoctone che favoriscono il ribaltamento delle parti di roccia distaccate».