Quello che colpisce dello spettacolo “’U Paraninfu” non è soltanto l’entusiasmo e la dedizione dei quindici disabili psichici saliti sul palco. Durante la commedia, messa in scena ieri sera in un Atrio del Carmine gremito di gente, quello che si percepisce è anche la bravura di chi, questi attori, li ha seguiti durante tutta la preparazione. Un gruppo di lavoro, guidato da Mimma Stramandino responsabile del laboratorio teatrale avviato all’interno delle Comunità gestite dalla Società Cooperativa Sociale Onlus “In Cammino”, che ha dimostrato come l’incontro tra l’arte teatrale e la psichiatria sia una scelta vincente. A mettere in scena lo spettacolo, infatti, sono stati esclusivamente disabili psichici, ospiti delle strutture gestite dalla cooperativa sociale, che seguono le attività del laboratorio. Una specie di piccola compagnia teatrale che in tre anni si è già esibita nelle piazze di Barcellona, Calderà, Sant’Agata di Militello, Milazzo e in teatro a Messina. Inscenando spettacoli come “I due Menecmi” di Plauto, “I promessi Sposi” e ultima in ordine di tempo proprio l’opera di Luigi Capuana. Spettacolo che a Milazzo ha ottenuto un grande successo di pubblico. «Vedere così tante persone – commenta dal palco Marco Italiano, uno dei responsabili della “In Cammino” – è veramente emozionante. Ecco perché voglio ringraziare l’amministrazione comunale, aldilà di ogni schieramento politico, il Dipartimento di Salute Mentale di Messina con a capo il direttore, il primario di Milazzo e i medici stasera presenti. Questo spettacolo è stato organizzato anche grazie alla loro collaborazione». I ringraziamenti sono andati anche a Adriana Minniti, presidente dell’associazione a tutela degli utenti “Io Persona”, a Pasquale Mandalari neuropsichiatra infantile, Antonella Pinizzotto dell’Uepe e le assistenti sociali del comune presenti. 

«I nostri ospiti – riprende Marco Italiano – vengono impegnati in tantissime attività. Come ad esempio quello di cucina, di attività manuali, di sport». Quello teatrale, però, ha lo scopo di migliorare le abilità relazionali e favorire l’inclusione sociale sul territorio dei disabili psichici. Gli ospiti delle comunità imparano le tecniche di emissione vocale, della memorizzazione, la costruzione del personaggio, l’analisi del testo, il gioco dei ruoli e la mimica. Insomma dei veri e propri attori. Basta osservarli durante lo spettacolo. Paolo, Maria, Antonella, Emiliano, Antonella, Loredana, Enzo, Andrea, Franco, Francesca, Marisa, Domenico, Luca, Maria Teresa e Leopoldo. Tutti sono saliti sul palco emozionati e, battuta dopo battuta, hanno cercato sempre il consenso del pubblico. Pronto ad applaudirli ogni volta per incoraggiarli. E poi dietro le quinte. C’è chi ripassava il copione, chi cercava aiuto per sistemare i vestiti di scena, chi passeggiava in maniera frenetica per la troppa commozione. «In un periodo particolare come questo in cui la paura per gli attacchi terroristici sta smantellando il valore di questi momenti di aggregazione – dice Antonio Ciraolo, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Messina – credo che questa serata rappresenti  grande libertà». «Sono stati straordinari – dice Roberto Motta, primario del Distretto Milazzo-Isole Eolie – sono riusciti a regalare grandi emozioni».

Ad intervenire sul palco è stato anche Salvo Presti, assessore comunale alla Cultura che ha sottolineato l’importanza del nome che porta la cooperativa che gestisce queste strutture assistenziali. «”In Cammino” – spiega – è un nome perfetto perché queste comunità avviano con i suoi ospiti un cammino splendido». Che deve essere valorizzato. Ecco perché l’assessore ai Servizi Sociali Giovanni Di Bella ha subito colto l’occasione per invitarli ad una serata di solidarietà già in programma a dicembre. «Dovete – dice – essere assolutamente presenti. Vi dovete esibire al Teatro Trifiletti». E loro sono pronti. In programma c’è già un nuovo spettacolo. Questa volta il musical di Pinocchio. Già tre le repliche previste in diversi comuni della provincia di Messina. E in più l’invito dell’assessore Di Bella. Che i ragazzi hanno subito accettato con grande entusiasmo.

Rossana Franzone