LA STORIA. Le regole della casa si leggono subito appena entri. Azzurro su bianco. Alla Comunità Alloggio per Minori “Il Delfino” bisogna prima di tutto “essere se stessi”, “rispettare gli altri” e “ridere spesso”. E capisci subito che è così. Ci vivono sette ragazzi. Giovanissimi. Ma tutti sottoposti a misure cautelari disposte dall’Autorità Giudiziaria Minorile. In questa struttura, inaugurata lo scorso 5 maggio dalla “In Cammino” Società Cooperativa Sociale Onlus e riservata anche all’accoglienza di minori svantaggiati, devono scontare la loro pena. Eppure appena entri il clima che respiri è quello di una famiglia. Dove tutti collaborano, non si disperano e soprattutto sorridono. In questa villa ci vivono con educatori, operatori e assistenti sociali. Ma anche con una psicologa Francesca Scaffidi che ogni giorno, insieme al resto del personale, segue questi ragazzi in un percorso che ha un obiettivo ben preciso, il loro reinserimento sociale. «Si tratta di minori – spiega – che vengono assegnati alla nostra comunità dal Centro Giustizia Minorile di Palermo. Arrivano da tutta la Sicilia. Ci sono quelli che sono messi alla prova, quelli che sono al loro primo reato, quelli che sono già stati in un Istituto penale minorile (Ipm). Per loro dobbiamo studiare, insieme alle assistenti sociali dell’Ussm di appartenenza (Ufficio Servizi Sociale per i minorenni), un progetto di recupero individuale che deve tenere conto delle problematiche e delle loro attitudini». Un percorso che comincia con un primo periodo di osservazione portato avanti nell’arco delle 24 ore. Anche di notte c’è sempre un operatore notturno che controlla come si comportano. «Un lavoro impegnativo – continua Francesca Scaffidi – che coinvolge anche le famiglie. Alcuni di loro hanno già vissuto in Ipm. Arrivano da noi e non sempre sono collaborativi. Poi con il tempo capiscono che vivere in comunità è un’altra cosa».

LE CAMERE COLORATE. Per loro c’è a disposizione una villa a carattere residenziale con dieci posti letto che si trova a Santa Marina, a pochi passi dal centro di Milazzo. E dal mare. Il nome “Il Defino” è stato scelto proprio per questo. Per loro ci sono sei camere ognuna contraddistinta da un’impronta stilistica e una denominazione caratterizzante. C’è la camera “Quadri”, “ZigZag”, “Triangoli”, “Arancioverde”, “Bolle”, “Gialloverde”. Tutte coloratissime, come a voler custodire solo giornate di allegria. E in tutte trovi una frase che sta lì a rafforzare una di quelle regole di vita che trovi all’ingresso. E non importa se a dirla è stato uno dei più conosciuti supereroi come Spiderman o il famoso Charlie Chaplin. L’importante è ricordare che “Noi siamo quelli che scegliamo di essere” e che “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”. E li vedi sorridere questi ragazzi. Mentre discutono, ti offrono il caffè, mentre guardano le tantissime foto che li ritraggono attaccate alle pareti. Anche mentre parlano della loro esperienza dentro la villa. «Sono stato il primo – dice uno dei ragazzi – ad arrivare in questa comunità. Ecco perché sono quello che guida gli altri. Prima ero in un istituto penale e qui mi sembra di vivere a casa mia. Le persone che ci seguono sono speciali. Ai miei compagni dico sempre di essere rispettosi». Un concetto che ripete più volte fissando, senza esitazione, proprio Francesca seduta dall’altro lato della scrivania.

L’ORTO. «E’ vero– interviene Manuela Catanesi, una delle educatrici – sono molto affettuosi. Qui fanno tutto loro. Sistemano le stanze e pensano a cosa cucinare. E soprattutto sono molto bravi con i dolci». «La nostra più grande soddisfazione – continua Manuela – è quando diventano propositivi. Vengono impegnati ogni giorno nello studio e in diverse attività manuali. Ma sono loro che spesso ci dicono cosa desiderano fare. Ci chiedono libri e musica. L’orto creato in giardino, per esempio, è stata una loro idea. E adesso è diventato un impegno costante che li aiuta a scaricare la tensione. Ma è anche un lavoro che dà i suoi frutti». «Quello che serve a questi ragazzi – conclude Francesca – Seguire un percorso e sapere che ci saranno dei risultati». Uno dei ragazzi apre la porta. Dietro di lui gli altri. Hanno fretta di raccontare a Francesca di uno scherzo. Un bicchiere di acqua salata fatta bere a un compagno. E ridono. Tutti insieme. Anche Francesca e Manuela. E per oggi la prima regola della casa è stata rispettata.

Rossana Franzone