ISTITUTO COMPRENSIVO TERZO. Il calcio femminile in Italia è considerato da molti un semplice hobby e non come uno sport vero e proprio.  Ci sono molti pregiudizi nei confronti delle calciatrici, infatti il calcio femminile non gode dell’attenzione che meriterebbe, anche se è fatto di passione e di amore disinteressato per il pallone. Si rimane favorevolmente colpiti dall’entusiasmo, dalla dedizione e dalla caparbietà delle ragazze in campo. Gli aspetti positivi sono quelli legati al fatto che il calcio femminile è uno sport assolutamente sano e genuino. L’aspetto negativo è che in Italia c’è ancora troppo poca considerazione verso questa realtà. Ma non nell’Istituto Comprensivo Terzo di Milazzo, Scuola secondaria Zirilli. Da noi, infatti c’è il professore di Educazione Fisica Nino Busacca, che ha una sua squadra di calcio femminile. Di questa fa parte una nostra compagna, Elena Saraò, che sfata ogni preconcetto: gioca, all’esterno della scuola, in una squadra di calcio maschile. Lei, unica ragazza che, per diventare una delle migliori, ha affrontato tanti sacrifici e profuso tantissimo impegno.

Elena, chi ti ha trasmesso la passione per il calcio?

La passione non me l’ha trasmessa nessuno, ma è nata da sè, anche se mio padre mi ha aiutato a realizzare i miei sogni.

Cosa provi interiormente quando giochi?

Mi sento molto bene, mi sembra di staccarmi dalla realtà e mi dimentico di ogni cosa.

Da quanto tempo giochi a calcio?

Lo pratico da tre anni, anche se questa passione ce l’ho da quando ero piccola.

Di quale squadra fai parte oltre a quella formata nella nostra scuola?

Della Folgore.

Quante volte ti alleni nel corso di settimana e per quante ore?

Gioco a calcio quattro volte alla settimana, per ben sei ore e poi ogni weekend disputo la partita prevista in calendario.

 

Qual è il tuo ruolo preferito?

Mi piace giocare in un ruolo molto adatto alla mia indole: esterno sinistro.

Che rapporto hai con i tuoi compagni di calcio?

Ho un buon rapporto con i compagni della squadra maschile di cui faccio parte, mi trattano molto bene, visto che ci vediamo anche a scuola, frequentiamo la medesima classe e insieme ci sentiamo come una famiglia.

Preferisci giocare a calcio o uscire con gli amici?

È una domanda che mi crea un certo disagio, è un po’ difficile rispondere; uscire con gli amici mi piace, ma una partita non si rifiuta mai.

Cosa pensa il tuo mister di te?

Beh, non so che opinione abbia di me, ma credo di avere instaurato con lui un buon rapporto di fiducia e anche di amicizia.

I tuoi genitori sono soddisfatti di te?

Si sono molto soddisfatti di me sia per il mio rendimento scolastico che per il livello sportivo conseguito.  Quando gioco quasi sempre vengo premiata e ricevo sempre tanti complimenti.

Come gestisci e riesci a conciliare gli impegni di studio e quelli del calcio?

Studio all’incirca studio due ore al giorno o in base alla quantità dei compiti assegnati, quindi ho almeno altre quattro ore per il tempo libero che ovviamente uso per giocare a calcio.

Ti rilassi a calcio ?

Di certo non sono rilassata quando gioco perché faccio uno sforzo fisico, ma mi sento bene .

Preferisci il calcio o la scuola ?

Adoro il calcio, mi fa entrare in un’altra dimensione, ma l’istruzione è molto importante, ci forma, ci consente di comprendere il mondo che ci circonda e come afferma la mia professoressa di lettere: “l’istruzione dà voce”.

Inizialmente come ti sei trovata in una squadra interamente maschile?

I primi tempi un po’ male, i miei compagni di squadra non mi accettavano e anche fisicamente non ce la facevo, ora è il contrario visto che a livello fisico sono alla pari dei miei compagni.

Dato che non ti accettavano, come hai fatto a superare questa “paura” ?

Non l’ho fatto io. Loro piano piano hanno cominciato a conoscermi, ad acquistare fiducia nei miei confronti e adesso mi aiutano tantissimo.

Ti senti a disagio ad essere l’unica femmina in una squadra di maschi?

Mi sento un po’ a disagio ma solo quando sono all’interno dello spogliatoio dove ci dobbiamo cambiare o quando loro devono fare la doccia, infatti in quel caso esco e poi rientro. Ma appena siamo fuori dallo spogliatoio non c’è differenza tra me e i miei compagni .

Abbandoneresti il calcio per un altro sport?

Sinceramente ci rifletto da molto tempo, ma non lo abbandonerò, al massimo cambierò squadra e andrò in una squadra femminile, ma non lascerò mai il calcio. Dal prossimo anno però ho deciso di praticare judo visto la mia grande ammirazione per il campione delle olimpiadi Fabio Basile .

Quante coppe e medaglie hai vinto?

Ho vinto molte coppe e medaglie e anche premi di merito. In conclusione vorrei aggiungere una mia riflessione: il calcio mi ha insegnato a dare più che ricevere, mi ha insegnato i valori della vita che come sono nel campo così dovrebbero essere anche fuori.

 

CARMEN DE GAETANO, ROSARIA GRASSO  II B

Scuola Media Zirilli