Padre Giovanni Saccà: «Grazie a Papa Francesco i giovani hanno riscoperto la Chiesa» 18 Maggio 2017 Al Microfono, In Classe Padre Saccà con gli alunni della Media Zirilli ISTITUTO COMPRENSIVO TERZO. Tra le persone che ricoprono un ruolo importante nella vita dei giovani per gli insegnamenti che impartiscono c’è sicuramente la figura del parroco. Per noi una persona davvero speciale è il parroco della parrocchia di Santa Marina, Giovanni Saccà, che lo scorso 2 maggio noi alunni della III D della scuola secondaria di Primo grado “Zirilli” abbiamo voluto incontrare per un’intervista. Padre Giovanni, secondo noi, riuscirà a fare luce sui nostri dubbi riguardanti l’attualità, facendoci comprendere meglio il ruolo della Chiesa in una società sempre più complessa, e, portandoci a riflettere sui problemi che interessano noi giovani, sarà in grado di rispondere ai tanti interrogativi che ci poniamo sul nostro futuro. Nella Sacrestia della Chiesa Padre Giovanni ci ha accolto a braccia aperte mostrandosi molto disponibile a rispondere alle nostre domande. Superato il primo momento di comprensibile imbarazzo da parte nostra, l’intervista ha inizio con una domanda che è certamente d’obbligo. Che cosa l’ha spinta a seguire questo percorso di vita? L’amore verso Dio e verso il prossimo Che cosa ne pensa del rapporto tra i giovani e la Chiesa oggi? I giovani stanno rivalutando il loro rapporto con la Chiesa in modo positivo, sempre più attratti dalla figura di Papa Francesco. Che cosa pensa del fatto che oggi i giovani preferiscono passare più tempo con i telefonini piuttosto che curare i rapporti sociali? Premesso che la tecnologia è qualcosa di positivo, non si può tuttavia sostituire l’incontro personale con quello virtuale. Quali sono secondo lei i mali della società attuale e perché l’uomo ha smesso di credere nei valori più autentici e si sta distruggendo? I mali della società di oggi possono essere ricondotti al soggettivismo e relativismo portati all’esagerazione perché probabilmente abbiamo dimenticato i valori più profondi della vita umana. Il progresso, se correttamente inteso, porta solo benessere e ad un progresso della tecnica deve corrispondere un progresso che riguarda davvero l’essere umano. Che ne pensa dei giovani che cadono nella trappola della droga e perché secondo lei lo fanno? I giovani si drogano perché non sapendo come affrontare i vari disagi esistenziali pensano erroneamente che la droga sia il modo più facile per risolverli ed eliminare il dolore legato alle dure prove della vita. E che ne pensa delle guerre che oggi si combattono nel mondo per motivi religiosi? Oggi non esistono più guerre di religione ma guerre causate dal fanatismo e dal terrorismo che in nome di una religione seminano paura, dolore e morte. Il progresso ha influito su questa drammatica situazione? Assolutamente no, a parer mio non ha influito per nulla . E’soltanto l’uomo il responsabile dei conflitti nel passato come nel presente! A tal proposito ci vengono in mente le parole di Papa Francesco pronunciate ad Assisi nel 2016 nell’Appello per la pace: “Mai il nome di Dio può giustificare la violenza. Solo la pace è santa e non la guerra!” .Come aveva già detto Papa Giovanni Paolo II l’uomo deve impegnarsi per affermare “la pace , che è un cantiere aperto a tutti e tutti noi insieme dobbiamo essere costruttori della pace che Dio vuole e di cui l’umanità è assetata”. Secondo lei quali sono le prospettive per migliorare il nostro futuro? Le prospettive per migliorare il nostro futuro si collocano nella stessa vita dell’uomo il quale con le proprie scelte personali crea prospettive di sviluppo e di crescita dell’intera persona umana. Con queste importanti riflessioni la nostra intervista giunge al termine e non ci resta che ringraziare di vero cuore padre Giovanni per la sua disponibilità a confrontarsi con noi , “giovani giornalisti in erba del Terzo”. GIULIA GITTO, SAMUELE SCAUSO III D Scuola Media Zirilli Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 9.885 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT