Riduzione delle ore di lavoro e dei servizi da svolgere. Gli operatori impegnati nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel comune di Milazzo sono sul piede di guerra e, assieme ai sindacati, anticipano lo “stato di agitazione”. Lamentano il mancato pagamento degli arretrati e il contenuto del nuovo capitalato d’appalto.

Nel corso dell’assemblea unitaria indetta da Cgil, Cisl e Fiadel congiuntamente con i lavoratori dei servizi di igiene ambientale del Comune di Milazzo, sono state discusse le problematiche del servizio che già dal mese di novembre dello scorso anno viene effettuato con affidamenti temporanei di pochi mesi «e che rende impossibile qualsiasi programmazione futura del servizio di raccolta», sostengono i sindacati.

I sindacati sottolineano che attualmente il servizio (affidato in prima battuta per i mesi di novembre e dicembre 2016 e successivamente prorogato sino al 28 febbraio), «è stato svolto con grande senso di responsabilità dai lavoratori nonostante le gravi carenze organizzative, di mezzi, dei più elementari sistemi di protezione individuale e di igiene» e, cosa più importante, «nonostante il mancato pagamento della mensilità di gennaio nonché delle spettanze ancora non pagate dalla precedente ditta affidataria del servizio».

«Ferisce molto leggere la giusta soddisfazione dell’assessore al ramo in merito al raggiungimento del 10% di raccolta differenziata – dichiarano Carmelo Pino della Fp Cgil, Francesco Rubino responsabile della zona tirrenica della Cisl e Ferdinando Vento della Fiadel, – senza la considerazione che il servizio è stato comunque svolto dai lavoratori, che troppe volte sono stati indicati come poco attenti al servizio».

Nel mirino dei sindacati anche il nuovo bando di gara che riguarda solo i mesi di marzo aprile e maggio. «E’ inspiegabile prevedere una diminuzione delle ore di lavoro dei dipendenti che scenderanno da 6 ore a 5 nel mese di marzo, a 4,5 ore nel mese di aprile, e a 4 ore nel mese di maggio, ed inoltre sembra proprio disattendere gli obblighi dei servizi di igiene ambientale minimi previsti dalla normativa regionale».

«In questo scenario – concludono i sindacati – va anche ricordato la totale assenza della Srr della città metropolitana che a tutt’oggi non ha ancora espletato le operazioni utili alla gestione complessiva dei servizi di igiene ambientale, soprattutto in un comune, come quello di Milazzo, che non ha ancora provveduto alla predisposizione del piano rifiuti come previsto dalla normativa».