La Corte d’Appello di Messina ha dichiarato prescritte le accuse di turbativa d’asta rivolte dalla procura di Barcellona all’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano. Il reato sarebbe stato commesso nel 2007 nell’ambito di una gara per una fornitura di bollettari delle multe destinate ai vigili urbani. Italiano, però, di certo non può tirare un sospiro di sollievo: la Corte ha disposto che dovrà pagare le spese legali, processuali e un risarcimento danni (da quantificare in separata sede) al comandante del corpo di polizia municipale, Giuseppa Puleo che nel processo si era costituita parte civile.

L’ex primo cittadino, in carica tra il 2005 e il 2010, era accusato di avere pressato la dirigente affinchè venisse affidata una gara alla ditta “Creativa”. Con questa accusa i giudici del Tribunale di Barcellona lo avevano condannato nel marzo 2013 ad 1 anno e 2 mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, pena sospesa. Nello specifico Italiano era stato riconosciuto in primo grado colpevole dei reati di “turbativa di gara d’appalto di un pubblico incanto e di induzione indebita a dare o promettere utilità”, reato questo riqualificato dal tribunale rispetto all’originaria e più grave imputazione di tentata concussione.

A presentare l’esposto era stata la comandante Puleo che all’epoca fu pure sospesa temporaneamente dall’incarico. Sosteneva di  avere subito tentativi di pressioni con minacce allo scopo di invitare e quindi favorire la ditta “Creativa” di Milazzo, per la partecipazione alla gara bandita da Palazzo dell’Aquila per la stampa e la fornitura all’ente dei bollettari relativi alle contestazioni delle infrazioni al Codice della strada. Gli episodi contestati si sarebbero verificati nell’ottobre del 2007 in tre diversi giorni. Secondo l’accusa, Italiano avrebbe fatto capire alla dirigente che se non avesse agevolato la ditta Creativa avrebbe potuto fare i bagagli.