Disagi per i viaggiatori pendolari delle Ferrovie nella tratta Palermo – Messina. Da settimane i continui ritardi hanno creato non pochi problemi ai viaggiatori che per motivi di lavoro o studio si spostano dalle stazioni intermedie a cominciare da quella di Milazzo dove ogni mattina scelgono il treno per raggiungere Messina. «Ormai è diventato un calvario – spiega Carmelo, pendolare “storico” – quasi ogni mattina c’è un problema. Giorni fa un cavo dell’alta tensione guasto, in altre il malfunzionamento del locomotore e apertura porte. I ritardi sono frequenti, anche di 45 minuti senza parlare delle sospensioni. Indicibili i disagi per i lavoratori – costretti ad utilizzare permessi e giorni di ferie – o per chi ha appuntamenti di lavoro o visite mediche. Il mese scorso hanno spostato anche l’orario della corsa più popolata dalle 8,01 alle 8,10». Ma cosa succede quando salta la corsa? «Siamo costretti a prendere l’autobus o spostarci in auto. In ogni caso è un aggravio economico rispetto all’abbonamento mensile già pagato a Trenitalia».

Ieri è giunta la nota del Comitato pendolari Siciliani inviata a Trenitalia. «Siamo ricaduti nel baratro di diversi anni fa.

«Ritardi a raffica, soppressioni continue – scrive il portavoce Giacomo Fazio – il tutto condito da un discreto incremento delle tariffe e da un taglio netto al servizio ferroviario, soprattutto festivo. Riappaiono i problemi alle porte, la Sala Operativa sbaglia le direttive su coincidenze ed incroci. E’ chiaro che questo orario cosi non va. I pendolari devono anadare al lavoro e poi tornare a casa. Che gioco è questo di continui ritardi e soppressioni?».

Ad essere bacchettata anche la Regione. «Dov’è la Regione, che è tornata a latitare, scaricando le responsabilità sul Contratto di Servizio non firmato ? E’ ora che la politica metta da parte tutti gli slogan e faccia la parte per un nuovo corso sul servizio pubblico» conclude Fazio.