L’aerostazione con la torre di controllo dovrebbero sorgere sul territorio di Monforte Marina. La pista, invece, dovrebbe occupare un’area lungo la zona industriale tra Torregrotta e le porte della centrale A2A a San Filippo del Mela con i relativi espropri di capannoni. Si intensifica l’attività di promozione del progetto per la cittadella aeroportuale del Mela da parte dei Comitati Territoriali, che porterà alla firma del protocollo di intesa per l’avvio della redazione del progetto e del piano economico-finanziario dell’infrastruttura. A realizzarla con un investimento di 300 milioni di euro dovrebbe essere il magnate Mahesh Panchavaktra, presidente dell’omonima holding indiana.

Per iniziativa dell’onorevole Pippo Laccoto, presidente della III Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è svolta una riunione operativa alla luce degli ultimi aggiornamenti del progetto che hanno prefigurato lo spostamento dell’impianto aeroportuale nella fascia costiera dei comuni di Monforte S. Giorgio, S. Pier Niceto, e Pace del Mela, e precisamente nella vasta zona Irsap (in passato Asi), attualmente destinata e già parzialmente impegnata per stabilimenti industriali.

Alla riunione, svoltasi a Palazzo dei Normanni, oltre ai diversi componenti della Commissione, ai rappresentanti dell’Irsap, ai Sindaci dei Comuni interessati, su invito del Presidente Laccoto, ha partecipato anche l’ingegnere Carmelo Di Bartola, portavoce del Coordinamento dei sei Comitati Territoriali.

L’occasione è servita a far conoscere nel dettaglio l’area dove potrebbe sorgere la prima e unica cittadella aeroportuale siciliana che, seppur rimanendo principalmente infrastruttura di trasporto al servizio dei messinesi e del turismo, sarà anche integrata efficacemente con le circostanti aree industriali opportunamente bonificate e riordinate urbanisticamente, andando così a costituire uno dei più importanti centri per la logistica avanzata a basso impatto ambientale, meglio identificata con il nome di Supply Chain Management.

«L’ingegnere Di Bartola, con l’aiuto di elaborazioni cartografiche – si legge in una nota del Comitato presieduto da Angelo Sindoni –  ha avuto modo di far vedere ai presenti come la stretta vicinanza e soprattutto la velocissima interconnessione funzionale con la linea ferroviaria a doppio binario, con l’autostrada attrezzata col prossimo svincolo di Monforte e con il porto di Milazzo, consentiranno la creazione di un’area la cui funzione, pur fondandosi sulla logistica, mirerà a costruire ed ottimizzare i legami ed il coordinamento tra i processi della filiera produttiva, i cui protagonisti sono tutte le aziende e i fornitori di servizio, a partire dalla materia prima e fino al consumatore finale».

Il profilo e le linee direttrici del progetto, illustrate da Di Bartola, sono state altresì utili per dimostrare alla Commissione anche la sostenibilità economica del progetto basata principalmente su due presupposti: il valore aggiunto della funzione turistica del nuovo scalo, che sarà decisivo per l’arrivo di turisti e imprenditori provenienti da territori ad alta espansione sociale e economica, ovvero dall’India, dalla Cina, dalla Corea del Sud e dal Giappone; l’attivazione di un segmento per il trasporto import-export ad alto tasso di innovazione, che consentirà la commercializzazione, in un’area nella quale vive un terzo della popolazione mondiale (India), dei prodotti agroalimentari, della pesca, e della zootecnia di tutta la Sicilia.

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Braceria
Braceria
7 anni fa

Sarei curioso di conoscere l’opinione del super ambientalista e tributarista di tutto rispetto Dott. MARANO. (Ammesso che il suo giudizio conti qualcosa)

A una di fissariii
A una di fissariii
7 anni fa
Reply to  Braceria

Io invece vorrei sapere l’opinione dell’altro super extra l’argentina ambientalista Maimone.

giuseppe
giuseppe
7 anni fa

esiste la zootecnica in Sicilia? ma se la carne che mangiamo arriva dalla Francia!!

Paolo
Paolo
7 anni fa
Reply to  giuseppe

Abbiamo un fiorente mercato clandestino, di carne macellata da animali malati. La nostra zona è il centro di questo traffico, basta informarsi, leggendo le cronache giudiziarie, o servizi di programmi tv nazionali.

massimo
massimo
7 anni fa

Tra poco vedremo se i nostri sono realmente interessati a FARE o come al solito sono indaffarati a proporre discutere puntualizzare. Il mondo va avanti e le occasioni sfuggono.

Filippo De Silva
Filippo De Silva
7 anni fa

Solo chiacchiere e tabaccheri i lignu!!!

peppe
peppe
7 anni fa

Se davvero si vuole investire in questa area che è diventata una pattumiera a cielo aperto,si farebbe cosa buona e giusta. Ma dubito che politica e burocrazia riescano a mettere giu un progetto credibile

Paolo
Paolo
7 anni fa
Reply to  peppe

quindi nella pattumiera a cielo aperto, aggiungiamo veleno e caos….bravissimo!