Il Consiglio Comunale ha deciso di non attivare le procedure per il recupero del finanziamento di 10 milioni di euro per i ”Giardini di Federico” dopo la pronuncia con cui il Tar di Catania dichiarava illegittima la revoca da parte della Regione Siciliana. Dopo ampio dibattito si è deciso di non spendere ulteriori fondi per una battaglia legale senza concrete possibilità di portare a Milazzo i fondi di cui la Regione non dispone più. Presa di posizione che non è piaciuta alle associazioni locali come Italia Nostra e Zero Wast.

«Senza entrare nel merito delle dinamiche consiliari e indipendentemente dal ricorso ad altre strategie per ottenere  finanziamenti per questo progetto – scrive Guglielmo Maneri, presidente di Italia Nostra Milazzo – mi appare incomprensibile rinunciare a priori ad un’iniziativa atta al recupero di quanto dovuto. Ribadisco quanto Italia Nostra ha scritto nel libro bianco sui ”Giardini di Federico” presentato al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale il 20 settembre: “Oggi pare che nel capitolo messinese del Patto per il Sud sia prevista una somma di circa 2 milioni di euro per il potenziamento dei controlli delle emissioni nella Valle del Mela. Ben vengano a condizione che non si rinunzi al finanziamento regionale del PO-FESR 2007-2013 (i 10 milioni), ma si provveda a integrare questo finanziamento con il progetto originario dei ”Giardini di Federico” attualizzato alla situazione odierna”».

Meno diplomatico il Circolo Zero Waste di Milazzo. «Agghiacciante – si legge in una nota – Non possiamo che definire cosi la presa di posizione dell’amministrazione comunale e della sua maggioranza consiliare in merito alla mozione votata nella riunione consiliare del 20 dicembre.

Ma non è solo l’amministrazione comunale ad agire contro la salute dei milazzesi. La Regione aveva fatto sparire negli anni scorsi ben ⅘ del finanziamento europeo ottenuto per la realizzazione di un “Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria in zona riconosciuta ad elevato rischio di crisi ambientale” nell’area industriale della Valle del Mela, e ha tentato di prenderci in giro prima invitandoci ad accontentarci dei due milioni rimanenti, poi di rifilarceli tramite il Masterplan».

Ma i due milioni non sono assolutamente sufficienti per portare avanti il progetto denominato dei “Giardini di Federico”, che prevedrebbe, nell’area Tribò, concessa dalla Raffineria solo se si fosse attuato l’intero progetto, la realizzazione di una rete di monitoraggio dell’inquinamento, con centraline messe a disposizione delle istituzioni pubbliche, e di un parco naturale nell’area un tempo occupata dall’ex Giardino di Federico (tra la Raffineria e la Silvanetta) attraverso la piantumazione di alberatura ad alta fotosintesi clorofilliana, la costruzione di un percorso museale e messa a dimora di piante autoctone, nonchè di barriere protettive in corrispondenza dei maggiori punti di criticità ambientale che consentirebbero la contrazione del fenomeno della diffusione degli inquinanti presenti in atmosfera in una zona ad alto rischio di crisi ambientale. E, infine, due percorsi che saranno realizzati nell’area di 60 mila mq: uno archeologico (vista la presenza di una necropoli), l’altro naturalistico con centinaia di piante di varie specie autoctone.

Zero Waste si dice «contro tale revoca/riduzione del finanziamento il ricorso del Comune, che viene accolto dagli organi di giustizia amministrativa ma da oltre un anno e mezzo non si muove più nulla. E l’altra sera, proprio mentre Milazzo era invasa da odori e acque nauseabondi, questa genialata della maggioranza consiliare che si astiene (praticamente una bocciatura) sulla mozione senza volersi assumere alcuna responsabilità nei confronti dei cittadini. Non importa ai milazzesi se la mozione è stata proposta dall’opposizione, se bisogna salvaguardare l’amico assessore regionale che ha fatto sparire gli otto milioni del finanziamento europeo, se alla base di questa scellerata votazione ci siano chissà quali meschini intrecci politici. Importa, invece, che ancora una volta sul tema Ambiente, al netto delle boutade sui pareri non vincolanti negati per i lavori di adeguamento della Raffineria, questa amministrazione è totalmente latitante, anzi, colpevolmente inerte», conclude Zero Waste.