«Non posso che apprezzare la svolta intransigente dell’amministrazione Formica nei confronti della Raffineria di Milazzo. Non so se si tratti di un episodio isolato o  di un cambio di rotta a tutela della salute dei milazzesi e del territorio massacrato dalle industrie pesanti. Se il sindaco volesse andare fino in fondo noi abbiamo presentato decine di denunce ambientali e possediamo dettagliati dossier sulla loro attività. Basta chiedere».

Peppe Marano, responsabile del Nuovo Psi, già candidato “green” a sindaco di Milazzo, commenta la recente posizione “intransigente” presa dall’amministrazione comunale nel corso della conferenza di servizio sul rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) alla Raffineria Agip-Kuwait. Un segnale che non è passato inosservato a tanti.

Pensare che  Formica si sia improvvisamente “maranizzato” sembra difficile. Ma il politico – ambientalista, già responsabile dei Verdi, ci spera. «Le amministrazioni fino ad oggi hanno sono sempre state accondiscenti nei confronti della industrie e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un disastro ambientale incalcolabile. E’ ora di cambiare registro. Noi abbiamo tutta la documentazione necessaria per poter affrontare la questione di petto con dati certi e inconfutabili. Tocca  al primo cittadino decidere cosa fare».

La prova del nove potrebbe arrivare presto. «Lo scorso 30 settembre il comune ha evitato di costituirsi come parte civile in un processo contro la Raffineria di Milazzo accusata di disastro ambientale – dice Marano – può rimediare presto,  però. L’azienda è accusata dai parenti degli ex dipendenti morti per avere respirato fibre di amianto. Vediamo come si muoverà Formica».

RISCHI RILEVANTI. La questione ambientale stamattina è stata al centro di una commissione consiliare a Palazzo dell’Aquila. E’ stata rinviata in la proposta di delibera sul Piano Rir – Rischio incidenti rilevanti. Questa mattina i consiglieri comunali poco prima di entrare in aula sono stati messi a conoscenza di una diffida inviata dal professionista incaricato di redigerlo, l’ingegnere Matteo Gitto che attende ancora dal Comune il pagamento del saldo dell’incarico, circa 30 mila euro. L’affidamento fu fatto nel 2006  ma il progettista non ha ancora ottenuto i soldi perché il Piano non è stato approvato nonostante sia stato redatto e depositato nel luglio di quello stesso anno.

Proprio questa circostanza ha creato forti perplessità nei consiglieri e al termine di diversi interventi (Andaloro, Piraino, Nanì, Midili, Alesci, Italiano) si è deciso di rimandare l’argomento in commissione e rinviare la seduta.

Prima della chiusura però il consigliere Alessio Andaloro ha presentato sulla questione una dettagliata interrogazione riguardante non solo la complessa questione del mancato pagamento del progettista, ma soprattutto gli effetti di questa mancata approvazione negli anni passati. Il Rir infatti – ha evidenziato – non è solo un atto propedeutico alla variante al Prg, ma prevedendo delle precise prescrizioni nelle aree che sono sedi di industrie a rischio di incidente rilevante, produce  effetti giuridici per il rilascio di concessioni edilizie nelle aree oggetto di perimetrazioni.

Il consigliere nel rilevare che in questi anni sono state rilasciate tantissime concessioni edilizie all’interno della zona interessata dal Rir, chiede «se questi provvedimenti sono compatibili con le prescrizioni del redigendo Prg, visto che alcune zone ricadono all’interno dell’area Rir, come ad esempio le strutture dei Centri commerciali all’ingresso di Milazzo frequentate da migliaia di utenti, visto che ancora oggi si costruiscono strutture all’interno della perimetrazione».

Da qui richieste specifiche al sindaco e una relazione scritta al dirigente riguardante: Il numero delle concessioni rilasciate in area RIR così come redatto dall’ing. Gitto; Se le concessioni edilizie rilasciate sono compatibili con le prescrizioni del redigendo RIR; Quali sono i motivi che non hanno fatto giungere in Aula nel passato per l’approvazione il RIR redatto dall’ing. Gitto; Se alla luce della diffida inviata dall’ingegnere Gitto al sindaco e al dirigente si potrebbero evincere futuri danni erariali per duplicazione di incarico visto che è stato dato mandato (“chi ha conferito questo incarico?”) anche agli uffici comunali di redigere la nuova proposta di RIR.