Un “memorandum” per l’apertura definitiva della Porta dell’Isola e un “Libro Bianco” per “salvare” lo spirito del progetto originario dei Giardini di Federico da realizzare nell’area TRibò, a ridosso della Raffineria di Milazzo. Sono stati presentati da Italia Nostra Milazzo nel corso di un incontro nella sede dell’associazione “Io ti invito”. Italia Nostra, ha ribadito la sua contrarietà alla realizzazione di un teatro all’interno delle mura spagnole, evidenziando – a suo dire – «l’assurdità del progetto del teatro da 2.500 posti, a ridosso del Bastione dell’Isola». Il presidente Guglielmo Maneri ha chiesto ufficialmente all’amministrazione Formica di cassarlo dal piano triennale delle opere pubbliche del Comune. «L’apertura della Porte dell’Isola – spiega Maneri – è avvenuta in modo simbolico nei mesi scorsi, visto lo stato di abbandono dell’area. Per consentirne l’utilizzo continuativo, Italia Nostra ha preparato un memorandum in cui sono evidenziati i pochi interventi indispensabili per consentire l’apertura definitiva della Porta in tempi brevi e con costi molto limitati».

All’amministrazione è stato presentato anche il “Libro Bianco” sui Giardini di Federico (il nome si riferisce al luogo dove dovrebbe sorgere in passato l’antico Parco dell’imperatore), progetto presentato da Italia Nostra – sotto la presidenza di Girolamo Bambara – nei convegni del 1996 e 2004, elaborato in collaborazione con docenti universitari e Legambiente.

Nel progetto iniziale i Giardini di Federico erano un Orto Botanico e una struttura scientifica di ricerca e formazione, che –recuperando aree dismesse o non utilizzate (area Tribò, ex Montecatini, Centro Mercantile ASI, ex scalo merci FS,), doveva servire per il controllo ambientale e come area di separazione tra l’area industriale e la città (parco urbano), ma soprattutto per la valorizzazione dell’agricoltura della Piana, la conservazione del germoplasma,  il recupero delle antiche colture. Purtroppo la mancanza di attenzione delle amministrazioni comunali sul progetto dei Giardini di Federico, ha portato ad un progressivo utilizzo da parte dei privati di buona parte dell’aree dismesse. Nel Patto per il Sud è stato inserito solo un investimento di 2 milioni di euro. Ma non bastano. Italia Nostra, continua Maneri, comunque sostiene che nell’area Tribò è possibile fare anche di più di un parco urbano. «Oltre alla collocazione di centraline ed uffici per l’Arpa, è possibile valorizzare la presenza del sito archeologico, realizzare giardini tematici e laboratori per la conservazione del germoplasma caratteristico della piana di Milazzo», ha concluso il presidente.

Italia Nostra ha chiesto all’amministrazione di riaprire e rendere fruibile l’accesso al mosaico ellenistico nei locali del convento di San Francesco di Paola.