E’ stato il blocco del “Gruppo 1” a provocare, intorno alle ore 8,15, una lunga colonna di fumo proveniente dalla ciminiera della Centrale termoelettrica di Archi (San Filippo del Mela) A2a. La densa colonna di fumo è stata ben visibile per diversi minuti dai vari Comuni del comprensorio. Diverse le segnalazioni giunte da parte dei cittadini, dell’associazione ambientalista Adasc, presieduta da Peppe Maimone, e dal Comune.

«Non siamo riusciti a metterci in contatto con la centrale, tutti i numeri anche pubblicizzati direttamente dall’azienda non erano raggiungibili – spiega il presidente Maimone –  sicuramente l’azienda risponderà che si è trattato di un problema tecnico e che non si è creato nessun impatto ambientale; la solita risposta che la società dirama in queste circostanze. Ma quel fumo, senza nessun dubbio, conteneva agenti inquinanti».

IL GUASTO. Da parte della società che gestisce l’industria non è giunta nessuna nota ufficiale ma, dalle informazioni acquisite da Oggi Milazzo, si è trattato di un blocco causato dalla rottura di una tubazione che ha provocato una fumata della durata di pochi minuti visto che l’impianto di sicurezza si è attivato in tempo reale. Il Gruppo 1 (160 Mw) rimane spento ed è oggetto di una manutenzione. Al di la dell’aspetto “scenografico” le centraline della rete di rilevazione dell’inquinamento non hanno avuto sensibili variazioni nella rilevazione dell’ora interessata dalla fumata.

L’assessore all’Ambiente Damiano Maisano, in ogni caso,  ha annunciato che chiederà all’azienda una dettagliata relazione su quanto accaduto e all’Arpa di voler fornire, in tempi celeri, riscontro sulle rilevazioni acquisite nella giornata dalla centralina posizionata proprio nella zona interessata al fine di informare la popolazione e adottare, se necessario, le dovute iniziative a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

L’ex centrale Edipower dal 1 luglio scorso ha cambiato ufficialmente nome: oggi si chiama A2a Energia Futuro. Si tratta di una controllata al 100% della A2a che gestisce gli impianti di San Filippo del Mela, Brindisi e, prossimamente, Monfalcone. L’obiettivo è quello di creare un polo energetico integrato che prevede anche la realizzazione di un termovalorizzatore alimentato con il Css, un combustibile derivato dal trattamento di rifiuti.

ESTATE POSITIVA PER LA PRODUZIONE. L’attività di produzione di energia elettrica attraverso combustibile è destinata ad esurirsi visto l’attivazione del nuovo elettrodotto di Terna che consente di trasferire in Sicilia energia a basso costo proveniente dalla Calabria. Nonostante questo, per tutta l’estate, tre dei quattro gruppi, hanno lavorato a pieno regime visto che il “cavo” di Terna, a poche settimane dalla inaugurazione avvenuta a maggio alla presenza del premier Matteo Renzi, è stato oggetto di una lunga manutenzione che si dovrebbe ultimarsi domani.