PROPOSTE. La festa di Santo Stefano, patrono di Milazzo, dal prossimo anno potrebbe cambiare pelle. L’obiettivo è quella di “privatizzarla”, affidandone la gestione ad una associazione o a una proloco tramite una manifestazione d’interesse. Nessun business: l’intento è quello di dare una identità alla proposta commerciale attualmente indiscriminata. Concepita da ambulanti fermi – sia nell’offerta che nell’approccio – al secolo scorso. Anche quest’anno, infatti, l’aspetto igienico ha mostrato non poche pecche. Basti pensare che la stragrande maggioranza degli ambulanti ha dormito nei furgoni o nelle sedie a sdraio dietro ai banconi.

L’amministrazione Formica porterà in consiglio comunale il nuovo regolamento. L’idea di base è quella di selezionare numericamente e qualitativamente le proposte. Quello che era un’attrazione per tutto il comprensorio comincia da anni a mostrare segni di stanchezza. Ed ecco il tentativo di svecchiarla.

La Proloco Milae presieduta da Angelo Maimone ha presentato al sindaco Giovanni Formica una idea di organizzazione 2.0 che si sposi meglio al nuovo millennio. L’associazione quest’anno è stata coinvolta per la creazione di un cartellone ricreativo che ha visto come punta di diamante l’esibizione degli Audio 2 sabato sera in Marina Garibaldi. A dare manforte è stato il vice presidente del consiglio comunale Maurizio Capone con gli assessori Salvatore Presti (Beni Culturali) e Piera Trimboli (Turismo). E una serie di sponsor privati che si sono accollati le spese (Maiorana Costruzioni, Analisi cliniche Haematologica, LibertyLines, DeGaetano Arredamenti, Catalano Viaggi, Caronte & Tourist).

«L’idea – spiegano Maimone e Capone – è quella di individuare un numero massimo di bancarelle, selezionandone il genere in base alle categorie merceologiche e innalzandone il costo degli stand. Dovranno essere tutti uguali e curati. Il ricavato finanzierà le spese di gestione e il cartellone ricreativo con cantanti di maggiore richiamo o più serate».

A Milazzo, in base al regolamento in vigore, si paga uno dei prezzi più bassi per allestire gli stand, una media di poco più di 100 euro. In posti vicini come Gualtieri Sicaminò si arriva a 350 euro. Il progetto di Proloco Milae prevede di coinvolgere artigiani locali che propongano pezzi fatti a mano o comunque di qualità e del food che abbia ottenuto certificazioni di qualità: dai vini come il Mamertino, alle cipolle di Giarratana o al cioccolato di Modica o alle birre artigianali sempre più numerose. «Nessuno ha intenzione di chiudere le porte ai venditori di dolciumi, torroni e della tradizionale calia – sottolinea Maurizio Capone – ma è assurdo pensare di ospitarne quindici, uno accanto all’altro, o di far proporre agli abusivi oggetti di qualità infima o addirittura presumibilmente contraffatta».

Naturalmente l’ultima parola spetta prima all’amministrazione Formica che al consiglio comunale che deve modificare il regolamento.

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Francesco B.
Francesco B.
8 anni fa

Mi sembra un’ottima idea, si deve porre un freno a tutti sti tamarri e sporchi che invadono la marina

Alberto
Alberto
8 anni fa

“Privatizzando” il Santo Patrono non ci sarà alcuno scandalo se a finanziarne la festa coi soldi della Raffineria… Pare, infatti, che qualcuno sia alquanto infastidito che il proprio nome venga “semplicemente” associato alla mamma di tutti i finanziamenti occulti di Milazzo (si è capito di chi parlo??? 😉 )
Un modo come un altro di risolvere un problema creandone altri due…

domenico giorgianni
domenico giorgianni
8 anni fa

Riprovo a proporre un quesito auspicando una risposta:
tralasciando l’aspetto religioso, che comprendo pur non condividendolo, vorrei spiegato il senso di tutto il resto, dalle bancarelle alle luminarie finendo alle esibizioni canore. Tutto ciò a cosa serve e soprattutto qual’ è il riscontro socio economico se qualcuno vuole dare una spiegazione sarò felice di leggerlo

milazzo
milazzo
8 anni fa

ma dico virendete conto che non avete iniziative se non quelle di fare business !!!! fate fate fate un altro grande FLOP!! incompetenti!!!

Massimo
Massimo
8 anni fa

Ottina idea Capone . Le bancarelle di torroni e noccioline vanno bene , per il resto si deve far conoscere le nostre qualità locali , come la birra e altro.