La Festa di Santo Stefano cambierà formula: si studia la “privatizzazione” 6 Settembre 2016 Cronaca 12 Commenti PROPOSTE. La festa di Santo Stefano, patrono di Milazzo, dal prossimo anno potrebbe cambiare pelle. L’obiettivo è quella di “privatizzarla”, affidandone la gestione ad una associazione o a una proloco tramite una manifestazione d’interesse. Nessun business: l’intento è quello di dare una identità alla proposta commerciale attualmente indiscriminata. Concepita da ambulanti fermi – sia nell’offerta che nell’approccio – al secolo scorso. Anche quest’anno, infatti, l’aspetto igienico ha mostrato non poche pecche. Basti pensare che la stragrande maggioranza degli ambulanti ha dormito nei furgoni o nelle sedie a sdraio dietro ai banconi. L’amministrazione Formica porterà in consiglio comunale il nuovo regolamento. L’idea di base è quella di selezionare numericamente e qualitativamente le proposte. Quello che era un’attrazione per tutto il comprensorio comincia da anni a mostrare segni di stanchezza. Ed ecco il tentativo di svecchiarla. La Proloco Milae presieduta da Angelo Maimone ha presentato al sindaco Giovanni Formica una idea di organizzazione 2.0 che si sposi meglio al nuovo millennio. L’associazione quest’anno è stata coinvolta per la creazione di un cartellone ricreativo che ha visto come punta di diamante l’esibizione degli Audio 2 sabato sera in Marina Garibaldi. A dare manforte è stato il vice presidente del consiglio comunale Maurizio Capone con gli assessori Salvatore Presti (Beni Culturali) e Piera Trimboli (Turismo). E una serie di sponsor privati che si sono accollati le spese (Maiorana Costruzioni, Analisi cliniche Haematologica, LibertyLines, DeGaetano Arredamenti, Catalano Viaggi, Caronte & Tourist). «L’idea – spiegano Maimone e Capone – è quella di individuare un numero massimo di bancarelle, selezionandone il genere in base alle categorie merceologiche e innalzandone il costo degli stand. Dovranno essere tutti uguali e curati. Il ricavato finanzierà le spese di gestione e il cartellone ricreativo con cantanti di maggiore richiamo o più serate». A Milazzo, in base al regolamento in vigore, si paga uno dei prezzi più bassi per allestire gli stand, una media di poco più di 100 euro. In posti vicini come Gualtieri Sicaminò si arriva a 350 euro. Il progetto di Proloco Milae prevede di coinvolgere artigiani locali che propongano pezzi fatti a mano o comunque di qualità e del food che abbia ottenuto certificazioni di qualità: dai vini come il Mamertino, alle cipolle di Giarratana o al cioccolato di Modica o alle birre artigianali sempre più numerose. «Nessuno ha intenzione di chiudere le porte ai venditori di dolciumi, torroni e della tradizionale calia – sottolinea Maurizio Capone – ma è assurdo pensare di ospitarne quindici, uno accanto all’altro, o di far proporre agli abusivi oggetti di qualità infima o addirittura presumibilmente contraffatta». Naturalmente l’ultima parola spetta prima all’amministrazione Formica che al consiglio comunale che deve modificare il regolamento. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.080 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT