Da sinistra il presidente Gianfranco Nastasi e l'onorevole Beppe PiccioloL’ospedale di Milazzo “declassato” per non far chiudere Barcellona 8 Luglio 2016 Cronaca 7 Commenti «L’ospedale di Milazzo è stato ridimensionato per tenere in vita quello della vicina Barcellona». E’ questo, in sintesi, quello che ha ammessol’onorevole Beppe Picciolo, componente storico della Commissione sanità dell’Ars, ai consiglieri comunali convocati ieri dal presidente Gianfranco Nastasi per discutere sul nuovo decreto regionale che ridisegna la nuova rete sanitaria dell’isola e conferma l’intento di unificare le strutture di Milazzo, Barcellona e Lipari. “La politica ha dovuto operare con il cuore”, ha detto Picciolo riferendosi alla strategia messa in piedi per salvare il Cutroni Zodda nella città del Longano ed evitare che chiudesse. Ieri sera Picciolo ha confermato che a Barcellona verranno trasferiti i riparti dell’area Medica mentre a Milazzo rimarrà l’area Chirurgica e che, per il momento, Pneumologia non lascerà Milazzo. L’allarme era stato lanciato per una errore di trascrizione nel decreto firmato dall’assessore Gucciardi. Il cronoprogramma dell’Asp 5 prevede l’immediato spostamento a Barcellona di Medicina Generale e Psichiatria. A Milazzo gli attuali reparti e sei sale operatorie. Picciolo ha parlato di dichiarazioni estemporanee degli addetti ai lavori che non rappresentano il valore della reale riorganizzazione delle strutture. «Quello degli ospedali riuniti è un escamotage che l’ex assessore Borsellino ha fatto per salvare gli ospedali più piccoli che sarebbero stati chiusi con il decreto Balduzzi (entrerà in vigore alla fine del 2017, ndr). Mantenendo un minimo di 80 posti possono mantenere la dignità e censo di ospedale». Picciolo ha spiegato anche che dopo il 2017 l’esistenza sarà legata non alla popolazione o al numero dei posti letto ma alla valutazione dell’efficienza, efficacia e della produttività in base ai mezzi a disposizione. «Saranno i cittadini a decidere o meno la chiusura di una struttura e non la politica», ha sostenuto il deputato del Pdr. LA REPLICA DEI CONSIGLIERI. «Le prospettive sul futuro della sanità nella fascia tirrenica della provincia non sono certo rosee – dice, però, il consigliere Simone Magistri – confermata infatti dalla deputazione presente alla seduta che l’unica desolante logica alla base delle riorganizzazione ospedaliera è quella di robin hoodiana memoria del togliere ai ricchi per dare ai poveri, ovvero privare Milazzo di qualche reparto per garantire la sopravvivenza del nosocomio Barcellonese, senza comprendere che si tratta in realtà di una guerra fra poveri di cui a farne le spese saranno in pari misura i cittadini milazzesi e barcellonesi privati entrambi di un’offerta sanitaria adeguata». Magistri contesta «nessun progetto concreto di integrazione dei due ospedali, ma solo un mero ed illogico spostamento di reparti, del tutto in contrasto con la normativa di settore, che determinerà sacche di inefficienza ed un enorme spreco di risorse pubbliche e che porterà, così restando le cose, alla chiusura di entrambi i nosocomi». Critico anche Antonio Foti. «Il principio che vede le branche mediche a Barcellona e quelle chirurgiche a Milazzo metterà fortemente a rischio i due nosocomi – dice – Nello specifico, il mantenimento della Pneumologia a Milazzo senza il supporto della Medicina e di tutti gli altri servizi non salverà l’ospedale da un declassamento, con il rischio quindi di vederlo trasformato a presidio di comunità, con le divisioni chirurgiche che perderanno la funzione di struttura complessa per essere trasformate in strutture semplici capaci di eseguire solo prestazioni di tipo ambulatoriale o in regime di Day – Surgery». Duro anche Pippo Midili reduce dall’occupazione dell’aula consiliare per tenere alta l’attenzione sull’argomento. «Un attacco alla salute dei cittadini, un vuoto sanitario mai colmato ed oggi addirittura indebolito – dice Midili – Quasi un voler favorire altre parti del territorio della provincia di Messina, in testa Taormina e Messina, rendendo la sanità di questa parte del territorio provinciale solo una produzione di pazienti e basta». MARANO CHIEDE LE DIMISSIONI. Il Nuovo partito Socialista alla luce del consiglio comunale di ieri sera ha chiesto le dimissioni “immediate ed urgenti” degli assessori in quota PD-R che fanno riferimento all’Onorevole Picciolo, «il deputato che nella campagna elettorale del 2015 ha sostenuto l’attuale sindaco Giovanni Formica del PD». «Bisogna avere l’onestà intellettuale di ammettere che noi in modo “Semplice” – sostiene peppe Marano, segretario provinciale del Nuovo Psi – lo avevamo sempre sostenuto che a questa compagine amministrativa di Milazzo tutta in salsa PD-R non importano i temi della tutela della salute dei cittadini. Si è inteso favorire altre parti del territorio della provincia di Messina, in testa Taormina e Messina, rendendo la sanità di questa parte del territorio provinciale solo una produzione di pazienti per lo più malati di cancro a causa dell’inquinamento industriale e basta». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.309 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT