Gli esami di maturità? Li ha inventato un sacerdote di Monforte San Giorgio, in provincia di Messina. Si chiamava Stefano Tuccio. Pubblichiamo una nota inviata alla mail redazione@oggimilazzo.it dallo scrittore e storico Guglielmo Scoglio in cui si ricostruisce la storia degli esami che in questo momento stanno tenendo con il fiato sospeso decine di migliaia di studenti italiani. Ecco il testo:

L’origine degli Esami di Maturità deve essere fatta risalire alla seconda metà del ‘500 quando il Generale dei Gesuiti Claudio Acquaviva incaricò una commissione internazionale di redigere un documento (Ratio studiorum) che chiarisse ed uniformasse i principi fondamentali dell’organizzazione e della didattica nei numerosi collegi retti dai Gesuiti in tutto il mondo. La Commissione era costituita dal siciliano Stefano Tuccio di Monforte San Giorgio (Messina), dallo spagnolo Giovanni Azor, dal francese Iacopo Tyrie, dal portoghese Gaspare Gonzalves, dall’olandese Pietro Buys e dal tedesco Antonino Ghuse.

Tuccio fu il più influente componente della commissione e ne determinò molte scelte.

La Ratio ha avuto molta influenza sui sistemi scolastici, basti pensare che l’esame finale da essa previsto divenne Esame di Stato o di Maturità ed è presente in tutti i paesi che hanno risentito della didattica dei Gesuiti (Italia, Francia, Spagna, Germania). Lo scopo di tale esame è quello di far sì che l’impegno scolastico e le qualità intellettuali e non la famiglia di appartenenza o le ricchezze, come avveniva in precedenza, siano determinanti per il successo sociale di un giovane.

Guglielmo Scoglio