La casa a luci rosse di Milazzo? L’appartamento sarebbe di un sacerdote 26 Aprile 2016 Cronaca 10 Commenti ESCLUSIVA. Sarebbero di proprietà di un sacerdote e di una dipendente comunale le due case d’appuntamento sequestrate la settimana scorsa dagli agenti del commissariato di polizia di Milazzo, guidato dal vice questore Antonio Rugolo. All’interno dei due appartamenti, entrambi in un popoloso condominio di via Spiaggia di Ponente, operavano da mesi una decina di donne provenienti dall’America latina che si alternavano nell’offrire prestazioni sessuali a clienti che provenivano da tutto l’hinterland. I prezzi erano “popolari”: tra le 50 e le 70 euro. Troppo “passeggio” – giorno e notte – per passare inosservati. Ogni donna, infatti, riusciva ad incassare anche 500 euro al giorno. Una situazione che avrebbe portato all’esasperazione i condomini che – a quanto pare – avevano più volte avvertito, sia il sacerdote che la donna, delle pratiche che avvenivano all’interno dei propri locali. L’attività, però, non sarebbe mai cessata. Secondo gli inquirenti gli appartamenti venivano affittati (o sub affittati) mensilmente a somme al di sopra dei prezzi di mercato e, secondo una nota della questura, non interamente dichiarati. Il sacerdote, originario di un centro limitrofo, ma residente da anni a Milazzo, è stato denunciato assieme alla dipendente comunale (in quanto proprietari degli immobili) e ad una donna extracomunitaria che avrebbe coordinato le ragazze tra i 20 e i 30 anni che si prostituivano e che pubblicizzavano anche su giornali e siti specializzati le proprie prestazioni hot. Gli appartamenti si trovano (in piani diversi). I condomini spesso venivano disturbati, notte e giorno, dai clienti alla ricerca di sesso a pagamento che spesso suonavano al campanello sbagliato o, addirittura, “importunavano” nelle scale le donne che vivevano nel palazzo ma erano estranee alla casa d’appuntamento. Situazione che ha portato alla “rivolta” con tanto di denunce e la relativa collaborazione con le forze dell’ordine per porre fine all’incubo. All’interno degli appartamenti sono stati trovati “oggetti del mestiere” così da soddisfare le richieste di ogni cliente, oltre ad un migliaio di profilattici. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 10.610 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT