Samuele Sciotto in abiti di scena

Samuele Sciotto in abiti di scena

IN CLASSE (La città raccontata dagli studenti di Milazzo). Quando la professoressa ci ha detto che sarebbe venuto  a trovarci un ballerino per un’intervista, non stavamo più nella pelle, lo volevamo conoscere tutti. Pensare ad un nostro coetaneo che frequenta la prestigiosa Accademia di Danza di Berlino ci ha incuriositi tanto. Samuele Sciotto, dodici anni, è un ragazzino che ci ha colpiti per i suoi capelli rossi, la sua freschezza e pacatezza con cui affronta allenamenti e fatica lontano da casa, cucinando se necessario, rinunciando al cibo italiano, imparando a caricare la lavatrice, cose che per noi coetanei sembrano impossibili.
Cosa provi quando danzi?

Un grande senso di libertà unito al divertimento, non sento la fatica, il mio entusiasmo è superiore,
anche se è dura, le lezioni iniziano alle 7,50, si prosegue spesso fino alle 16,45 ed il sabato si va avanti fino alle 13,30.

Quante ore ti alleni?

Cinque ore, alternando danza classica, ginnastica e danza creativa a tema, con improvvisazione.

Come hai amato la danza?

Avevo sette anni e sono andato con mia sorella che la praticava, ho provato e mi è piaciuto molto, da quel giorno non ho più smesso.

Come trascorri la tua giornata?

Mi alzo presto, faccio colazione alle 7 poi arriva la pausa pranzo alle 12 o a volte prima, c’è la scuola con bravi insegnanti che ci aiutano molto, la cena alle 17,30, gli allenamenti cinque ore al giorno, il calcio balilla, la play station e l’ipad usati con cura senza troppo esagerare anche perché alle 20.30 si devono consegnare agli educatori, alle 21 da noi si va a dormire. Non ci ubriachiamo di tecnologia!

Come è l’ Accademia?

E grandissima, ci sono 318 aule, noi non abbiamo sempre la stessa aula ma la cambiamo ogni giorno, ci sono 10 sale per danzare, sala teatro, sala relax sala musicale strumenti di tutti i tipi persino l’oboe ed il clarinetto, un grande pianoforte a coda, due laboratori di scienze forniti di tutte le strumentazioni abbiamo persino un microscopio per ciascun alunno. Qui abbiamo realizzato esperimenti sulle cellule dell’aglio, sulle foglie, i capelli ed i tessuti . Si organizzano visite ai musei e gite, ne faremo una ad Amburgo.

E Berlino?

E una bellissima città, ospitale, accogliente, ordinata. Noi possiamo uscire da soli ma abbiamo dei confini oltre cui non possiamo spingerci, dobbiamo stare in gruppi di due o tre, i tutori ci telefonano per controllarci e dobbiamo rientrare ad orari prestabiliti che bisogna assolutamente rispettare. Le regole vanno seguite altrimenti si rischia l’espulsione dalla scuola anche se sei il più bravo a ballare.

Quanti stage o concorsi hai fatto?

Quattro stage e cinque concorsi nazionali ed internazionali ed a Milazzo frequentavo la scuola Danzanima di Venusia Grillo.

Il tuo migliore amico vive qui o è tedesco?

Io ce l’ho qui, anche se siamo lontani ci sentiamo spesso, a Berlino ho fatto amicizie ma all’inizio ho avuto dei problemi con compagni, che poi per fortuna si sono risolti grazie al tempestivo intervento degli insegnanti.

Praticavi qualche sport prima di danzare?

Il calcio mi piaceva molto, ero un portiere bravino ma ho voluto una strada diversa e forse più facile, la strada per diventare un ballerino forse è più semplice di quella per diventare un giocatore di serie A. Bisogna faticare in entrambe le professioni ma credo che la professione di ballerino ti apra più porte.

Quando sei partito?

Avevo dieci anni, era il settembre del 2014.

Quante volte l’anno torni a Milazzo?

In estate, ad ottobre per le vacanze di autunno, a dicembre per quelle invernali, a Pasqua, un paio di giorni, a Milazzo rivedo i miei genitori, mia sorella e mi ossigeno.

Hai un ballerino come modello?

Si è un ballerino russo e si chiama Daniil Simkin, è un ballerino classico all’American Ballet Theatre

Ma conosci il tedesco?

Si non è difficile, prima di partire ho fatto anche delle lezioni da un insegnante di madrelingua, nell’Accademia ci sono bambini di tutte le nazionalità, trovi italiani, tedeschi, americani, dell’America del Nord, e Latina, Lettonia, Lituania, Estoni, Giappone. Ventisei nazionalità differenti. Tutti osservano le regole, alcuni quelli più indisciplinati sono stati espulsi. Se tu sei lì determinato ad inseguire un sogno, non devi comportarti da stupido e vedere sfumare i tuoi sogni.

Dove vorresti esibirti?

In teatri come la Royal Opera House a Londra oppure l’American Ballet Theatre di New York.

Tu eri stato scelto per la Scala di Milano, perché non sei rimasto in Italia?

In Italia la danza non è considerata un’arte come in Germania, qui è molto difficile sfondare, si hanno minori possibilità, lì in Germania invece i teatri si riempiono ad ogni esibizione, c’è un culto per la danza, e poi la nostra Accademia non è paragonabile al Teatro di Milano per dimensioni ed organizzazione.

Samuele a fine intervista ci ha salutati come fosse già un nostro amico speciale… ciao Samuele, vieni a trovarci e magari la prossima volta ti esibirai nel teatro della nostra scuola!

Grace Amato, Joas Impallomeni II B

Istituto Comprensivo Primo – Media “Garibaldi”