IN CLASSE (La città raccontata dagli studenti di Milazzo). Vi è mai capitato di sentire qualcuno dire: “Ai miei tempi era diverso!”. A me capita sempre, soprattutto quando parlo con le persone molto più grandi di me. Per qu

Francesca Salmeri

Francesca Salmeri

esto motivo ho pensato di intervistare un’anziana signora milazzese che vive a Vaccarella. Si chiama Francesca Salmeri e, senza esitazione, ha deciso di raccontarmi come si viveva tanti anni fa nel tipico rione dei pescatori.

Signora Francesca, cosa ricorda di quand’era piccola?

Io sono nata al Borgo di Milazzo. All’età di sette anni mi sono trasferita a Vaccarella in via Calcagno, dopo aver compiuto undici anni ho cambiato domicilio in via Santa Maria Maggiore. Mio padre Giuseppe era un pescatore che allo stesso tempo lavorava al porto, mia mamma era casalinga.

Com’ era una volta Vaccarella?

Vaccarella non era come oggi; le strade non erano asfaltate, dove ora ci sono i banchi dei pescatori una volta c’ era solo terra. Nel 1965 ancora la Marina Garibaldi non esisteva: c’era il mare che arrivava fino a dove adesso c’ è la strada. Dove ora c’ è l’ex ospedale Calcagno, una volta c’erano i lavatoi, o come li chiamavano in siciliano “le gebbie”, che servivano per lavare la biancheria sporca.

Quali erano i giochi tipici?

Un gioco che mi piaceva molto era quello della “fussedda”, si giocava con le nocciole e chi vinceva si prendeva tutte le nocciole delle altre compagne. Un altro gioco che mi ricordo e che mi divertiva molto anche se perdevo era il “soffio”: si giocava con le carte da gioco dei calciatori, chi vinceva poteva prendersi tutte le carte a terra. Io e la mia migliore amica giocavamo alla “bella addormentata “, tutti i miei compagni giravano attorno a me e poi si cantava tutti insieme.

Quali sono le emozioni che prova quando pensa alla sua infanzia?

Io mi ricordo che quando mio padre mi comprava qualcosa, come un vestitino, io ero contenta e felice, però questo accadeva solo durante le feste perché in famiglia eravamo numerosi. Ripensando alle marachelle che facevo da piccola mi viene da ridere, anche se non mi pento di quello che ho fatto da piccola perché ho avuto un’ infanzia semplice ma molto bella e piena di gioia.

Antonio Pirrone  III E

Istituto Comprensivo Secondo – Media “Luigi Rizzo”