Pasquale AliprandiAliprandi: «Il voto su Css è chiaro. Ma non si può penalizzare solo A2A» 1 Febbraio 2016 Ambiente 16 Commenti «Lusinghiero ma non soddisfacente». Pasquale Aliprandi, sindaco di San Filippo del Mela, commenta così, a mente fredda, il risultato del referendum consultivo sull’utilizzo di Css, combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti alla centrale A2A/Edipower. A recarsi alle urne è stato il 42,9% degli aventi diritto (non è stato raggiunto il quorum) e il 96% ha detto no alla realizzazione di un inceneritore. «L’unico dato certo a cui tutti noi dobbiamo tenere in considerazione è che il 96% dei votati ha gridato a gran voce il suo no al termovalorizzatore. Tutto il resto sono chiacchiere. Ora si impone un ragionamento politico che debba coinvolgere tutta la valle del Mela e le industrie della zona, basandoci esclusivamente su questa indicazione. La mia maggioranza farà un primo punto mercoledì prossimo». Aliprandi respinge il tentativo di strumentalizzare il dato dell’astensionismo. «Questo era il momento di dare le gambe ad un discorso ambientale che va avanti da tempo. Le manifestazioni pubbliche, le riunioni, gli incontri, le proteste pubbliche dimostravano che il terreno era fertile per una scelta matura, consapevole, forte. Il dato di Archi, una frazione molte sensibile da questo punto di vista che non raggiunge il 50% non lo comprendo Di certo – continua il primo cittadino – non condivido il tentativo di strumentalizzare a tutti i modi chi si è astenuto attribuendogli una volontà (a favore del Si o del No, non importa) che di fatto non ha espresso: l’unica cosa certa è che ha sbagliato chi è rimasto a casa e che il 96% dei votanti ha detto no al Css». Al contrario di Gualtieri Sicaminò, altro comune che ha indetto il referendum consultivo con il 64% dei votanti che si sono recati alle urne e il 98% dei No, il regolamento di San Filippo del Mela prevedeva un quorum. «Il regolamento è stato fatto in consiglio comunale – precisa il sindaco – ma l’intento era semplicemente quello di fare da pungolo agli elettori dandogli un motivo in più per esprimere il proprio voto. A chi mi accusa di avere fatto il Ponzio Pilato dell’amministrazione ricordo che ad aprile questa amministrazione si è espressa formalmente contro il progetto ed ha presentato delle osservazioni al ministero». Aliprandi, a dire il vero, fino all’ultimo ha sperato nel quorum. «Tutto faceva pensare che si potesse raggiungere». Ora è il tempo della riflessione politica. «Bisogna capire assieme a tutte le amministrazioni del comprensorio se c’è un progetto di sviluppo alternativo al polo industriale che preveda bonifiche e investimenti di altra natura. Io sono d’accordo a smobilitare tutto. In caso contrario non consentire a A2a di costruire il termovalorizzatore lasciando tutto il contesto immutato rischia di risultare vessatorio solo per questa azienda e i suoi lavoratori». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.975 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT