«Lusinghiero ma non soddisfacente». Pasquale Aliprandi, sindaco di San Filippo del Mela, commenta così, a mente fredda, il risultato del referendum consultivo sull’utilizzo di Css, combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti alla centrale A2A/Edipower. A recarsi alle urne è stato il 42,9% degli aventi diritto (non è stato raggiunto il quorum) e il 96% ha detto no alla realizzazione di un inceneritore. «L’unico dato certo a cui tutti noi dobbiamo tenere in considerazione è che il 96% dei votati ha gridato a gran voce il suo no al termovalorizzatore. Tutto il resto sono chiacchiere. Ora si impone un ragionamento politico che debba coinvolgere tutta la valle del Mela e le industrie della zona, basandoci esclusivamente su questa indicazione. La mia maggioranza farà un primo punto mercoledì prossimo».

Aliprandi respinge il tentativo di strumentalizzare il dato dell’astensionismo. «Questo era il momento di dare le gambe ad un discorso ambientale che va avanti da tempo. Le manifestazioni pubbliche, le riunioni, gli incontri, le proteste pubbliche dimostravano che il terreno era fertile per una scelta matura, consapevole, forte. Il dato di Archi, una frazione molte sensibile da questo punto di vista che non raggiunge il 50% non lo comprendo Di certo – continua il primo cittadino – non condivido il tentativo di strumentalizzare a tutti i modi chi si è astenuto attribuendogli una volontà (a favore del Si o del No, non importa) che di fatto non ha espresso: l’unica cosa certa è che ha sbagliato chi è rimasto a casa e che il 96% dei votanti ha detto no al Css».

Al contrario di Gualtieri Sicaminò, altro comune che ha indetto il referendum consultivo con il 64% dei votanti che si sono recati alle urne e il 98% dei No, il regolamento di San Filippo del Mela prevedeva un quorum. «Il regolamento è stato fatto in consiglio comunale – precisa il sindaco – ma l’intento era semplicemente quello di fare da pungolo agli elettori dandogli un motivo in più per esprimere il proprio voto. A chi mi accusa di avere fatto il Ponzio Pilato dell’amministrazione ricordo che ad aprile questa amministrazione si è espressa formalmente contro il progetto ed ha presentato delle osservazioni al ministero».

Aliprandi, a dire il vero, fino all’ultimo ha sperato nel quorum. «Tutto faceva pensare che si potesse raggiungere». Ora è il tempo della riflessione politica. «Bisogna capire assieme a tutte le amministrazioni del comprensorio se c’è un progetto di sviluppo alternativo al polo industriale che preveda bonifiche e investimenti di altra natura. Io sono d’accordo a smobilitare tutto. In caso contrario non consentire a A2a di costruire il termovalorizzatore lasciando tutto il contesto immutato rischia di risultare vessatorio solo per questa azienda e i suoi lavoratori».

 

 

 

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enzo
enzo
9 anni fa

ancora non hanno capito che non ce ne frega nulla dei loro giochetti politici , interessi personali e clientelari, favoreggiamenti ad amici e amici degli amici.
qui la cosa importante è la salute dei cittadini di tutto il comprensorio di Milazzo, san filippo del mela, santa lucia del mela, pace del mela, cattafi, Giammoro, e altri paesi nei dintorni, che a conti fatti arriviamo quasi a centomila persone.

cittadino
cittadino
9 anni fa

Caro Sindaco Aliprandi stai attento. Ti ricordo che sei stato eletto con 1822 voti e che i cittadini che hanno votato no sono stati quasi 3000. Vedi che la gente non è stupida, lo sappiamo tutti che STAVI LI A PREGARE CHE NON SI RAGGIUNGESSE IL QUORUM. Non hai fatto uno straccio di propaganda referendaria mentre il tuo collega di Gualtieri passava casa per casa. QUESTI GIOCHI DI PALAZZO DEVONO FINIRE i cittadini sono stanchi, i cittadini non sono stupidi, i cittadini sono MOLTO ARRABBIATI

Lucio
Lucio
9 anni fa
Reply to  cittadino

Ma non diciamo ca**ate!!!! il sindaco di san filippo è stato l’unico a mantenere l’imparzialità che è giusto che una figura istituzionale deve mantenere in un referendum… era facile sfruttare il no per farsi campagna politica, come invece ha fatto qualche ex sindaco sanfilippese che in tanti anni non ha fatto niente per creare un alternativa all’edipower, anzi…

Lino
Lino
9 anni fa

Tutti quelli che vogliono l’inceneritore vadano a vivere con le loro famiglie dentro la A2A, a cominciare da questi “inqualificabili” che sono a favore del mostro… perchè a questo punto o è gente ignorante della peggiore, o non ama se stessi e i propri cari, o vive molto lontano da qui, o pensa di mangiarci sopra molto… ma non so se il cancrò darà loro il tempo… spiace dire queste cose, ma è così, farebbero bene a tacere

Santi
Santi
9 anni fa
Reply to  Lino

Ma perche tutto questo allarmismo se il progetto non e buono come tutti dicono ci penserà il ministero dell’ambiente.
Tutto quello che e normale in qualsiasi parte del mondo qui non va bene
In Sicilia non cresceremo mai se ci mettiamo dietro questa gente ,a Copenaghen anno fatto lo stesso impianto e la gente ci va a sciare sopra forza A2A i barcellonesi sono a favore alla realizzazione del nuovo impianto

enrido
9 anni fa
Reply to  Santi

Chi ti ha dato autorità di scrivere queste assurdità a nome dei Barcellonesi? Io non ne conosco uno che sia a favore e per fortuna non conosco neanche te.

enrico
9 anni fa
Reply to  Santi

Ovunque si decide solo in funzione degli interessi economici.A noi dovrebbe interessare solo la vita e la salute nostra e di chi ci sarà dopo di noi. Se poi si bilanciasse la presunta ricchezza generata da queste opere e il costo sanitario e di vite umane che queste generano salterebbero anche le valutazioni economiche, ma l’interesse personale ed egoistico di pochi POTENTI reggerebbe ancora e noi siamo solo la merce di scarto

Innovatore
Innovatore
9 anni fa

Fare un impianto che termovalorizzi la frazione dei rifiuti non utilmente riciclabili a valle della raccolta differenziata trasformandoli dapprima in un combustibile chiamato CSS, mi sembra la cosa più sensata che si possa fare in un paese moderno e che guarda al futuro. Quindi avanti tutta e speriamo che l’impianto possa nascere nel più breve tempo possibile.

Bartex17
Bartex17
9 anni fa
Reply to  Innovatore

Un Paese che guarda il futuro cerca di rimodellare il proprio piano NAZIONALE dei rifiuti. Non li incenerisce ma recupera tutto ciò che può. Crea migliaia di posti di lavoro e non 80; non condanna a morte, immettendo diossine con periodi di attività tra 1000 – 1500 anni. Non incenerisce, perchè non nasconde la polvere sotto il tappeto: ma ragiona. Molti lo hanno capito: S. Filippo e Gualtieri ne sono la prova. Le cose dovranno cambiare un giorno: questa è una l’occasione.

Innovatore
Innovatore
9 anni fa

Smettiamola di fare gli ambientalisti senza cervello, e pensiamo invece che finalmente una grossa società come A2A, leader nel settore della gestione dei rifiuti, possa fare un impianto all’avanguardia che gestisca il problema ormai ventennale dei rifiuti in Sicilia come viene fatto nei più moderni impianti del Nord Italia e dell’Europa.

Bartex17
Bartex17
9 anni fa
Reply to  Innovatore

Ma davvero pensate che sia così? Io direi di fare tutte le ricerche del caso, valutando ATTENTAMENTE e non superficialmente i risvolti economici, ambientali, occupazionali e sanitari. Dopo di che ne riparliamo. La gestione rifiuti sta cambiando faccia: prima in discarica adesso in inceneritore. Ma la testa è sempre quella: sperpero di denaro dei molti in favore di pochissimi. E con la vostra opinione non fate altro che supportare le loro malefatte…