L'intervento del sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, alla fine di un corteo contro il cssFormica contro referendum sul Css: «Vincerebbe l’astensionismo» 27 Ottobre 2015 Ambiente 7 Commenti “Un referendum consultivo si fa per consultare le popolazioni prima di prendere una decisione. Nel nostro caso 16 comuni si sono già espressi per il no con voti unanimi. La conseguenza immediata dell’indizione della consultazione, quindi, sarebbe quella di sospendere l’efficacia di quelle deliberazioni in attesa di conoscere la volontà popolare alla quale bisognerebbe adeguarsi anche quando fosse di segno opposto a quella già manifestata dagli organi collegiali». Il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, al contrario dei comuni del Mela, non ha intenzione di indire un referendum sull’utilizzo di Css (combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti) alla centrale termoelettrica A2a/Edipower. «Con il referendum si farebbe un passo indietro, quindi, rispetto all’elaborazione ed all’attività degli ultimi anni – sostiene Formica – Ancora, la celebrazione del referendum, come di norma accade persino in materie assai importanti, porterà alle urne poche migliaia di persone rispetto al grande numero di aventi diritto. È facile presumere che quanti andranno a votare esprimeranno in larghissima maggioranza contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore, ma si aprirà la strada, come sempre accade in questi casi, ad un conflitto tra quanti invocheranno il risultato della consultazione e quanti, invece, faranno riferimento all’astensione assegnandogli il valore di scelta». Formica teme un forte astensionismo. «Se alle urne si recherà il 30% degli aventi diritto (previsione più che rosea), tutto il dibattito si sposterà sul 70% che avrà disertato il voto e ciascuno proverà ad attribuire agli astenuti una posizione affine alla propria con il risultato che una volontà che oggi è granitica grazie alla libera espressione degli organismi democraticamente eletti che, nell’esercizio del loro ruolo, si sono fatti interpreti della volontà popolare e si sono assunti per intero le responsabilità discendenti dal mandato ricevuto, sarà messa in dubbio ed in discussione da un risultato elettorale che alimenterà letture falsate ed interpretazioni fantasiose. Credo che la soluzione vera ed unica alla chiusura della centrale termoelettrica sia la bonifica del sito che assicurerebbe il mantenimento dei livelli occupazionali ed anzi il loro incremento. Milazzo e la Valle del Mela hanno pagato e pagano un prezzo troppo alto all’industria pesante». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.506 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT