Al centro l'assessore Giovanni Di Bella con la signora Rosa Italiano, 91 anniBastione, rientra a casa la prima sfollata dopo l’alluvione 17 Ottobre 2015 Cronaca 9 Commenti A distanza di sette giorni dall’ondata di acqua e fango che ha travolto Bastione i primo sfollati ritornano a casa. La prima a varcare la soglia della sua abitazione è stata la signora Rosa Italiano, 91 anni, un passato di gelsominaia nella Piana. «Finalmente arrivai a me casa”. E’ stato questo il commento della signora Rosina oggi pomeriggio, verso le 15, quando è stata riaccompagnata nella sua abitazione dai parenti e dall’assessore ai Servizi Sociali Giovanni Di Bella. Di Bella, assieme agli assessori Ciccio Italiano e Damiano Maisano, è stato tra i più vicini ai residenti. L’odore di umidità è stato immediatamente coperto da quello del caffè che ha voluto offrire agli ospiti. «Sono ancora una novantina gli abitanti di Bastione che rimangono fuori dalle proprie abitazioni – spiega il responsabile dei Servizi Sociali – venticinque sono ospitati a Casa Antica, B&B di Olivarella, il resto da parenti ed amici. Molti rientreranno nel giro di una settimana, altri hanno subito danni agli infissi e agli arredi delle case e ci vorrà un po’ più di tempo». Ieri il consiglio comunale di Milazzo si è riunito in una seduta aperta per fare un punto sul drammatico evento. Hanno partecipato anche Stefano Maio, rappresentante del comitato cittadini di Bastione, e il deputato regionale Santi Formica (il sindaco Giovanni Formica è a riposo a causa di problemi di salute). A fare una relazione sull’accaduto è stato l’assessore Ciccio Italiano: “I funzionari del Comune sono giunti sul posto pochi minuti dopo le prime segnalazioni. Con loro volontari e mezzi hanno immediatamente spalato il fango seguendo un ordine di priorità, concordato con la Protezione Civile». Italiano è intervenuto anche sul problema idrico. «Ora la situazione è parzialmente rientrata ma, visti i danni alle condutture idriche nel Mela, potrebbero volerci mesi, se non anni, per il ripristino». Italiano ha spiegato che la situazione è disastrosa. «Il torrente esonderà ancora. Gli argini sono del tutto inadeguati; il letto si è alzato di 7/8 metri rispetto al passato, e nessuno lo pulisce dai detriti e dalla spazzatura». Sotto accusa il pilastro della vecchia ferrovia. «Piazzato in mezzo al torrente ha diretto l’ondata di fango su Bastione da un lato e su Calderà e Cicerata dall’altro». «Non confidate troppo negli aiuti di Regione e della Protezione civile – ha sentenziato l’onorevole Santi Formica – bisognerà attendere l’approvazione della finanziaria che, per quanto complicata, certamente concederà un margine di qualche milione di euro da dividere tra Milazzo e Barcellona. Gli interventi strutturali non si sono fatti invece per la mancanza di progetti esecutivi; con la nuova programmazione europea 2014/2020 i soldi ci saranno, e se si presentano dei buoni progetti, pronti a partire, è molto probabile che verranno finanziati». A parlare lungamente è stato il sindacalista della Cgil, Stefano Maio, portavoce dei residenti di Bastione: Da quattro anni si batte per ottenere interventi strutturali con denunce, solleciti, proteste. «Non è servito a nulla – ammette sconsolato – c’è uno scaricabarile costante sulle competenze in materia di manutenzione dei torrenti. E, intanto, per la seconda volta in 4 anni, alcune persone hanno perso tutto, e ripartiranno da zero». «Gli abitanti di Bastione sono esasperati, alcuni hanno annunciato addirittura che non torneranno a casa; e questo è vergognoso, non si può vivere nel terrore». Il consiglio è stato caratterizzato da un infuocato dibattito tra il consigliere Pippo Midili e alcuni colleghi dell’opposizione. «Dal 2011 è stata fatta ogni sorta di pressione per ottenere fondi – ha detto l’ex assessore Midili –a fine 2012 denunciato alla Procura l’inerzia di chi doveva intervenire sul territorio». Midili è poi tornato sulla vicenda delle priorità attribuite ai progetti da finanziare: “È stato pubblicato sul sito del Comune un documento privo di tutte le parti esplicative: con maggior correttezza, si sarebbero potute pubblicare anche le tabelle esplicative e il frontespizio, dai quali sarebbe stato facile evincere che le priorità vengono assegnate dall’organo che ha ricevuto i progetti, e non dall’amministrazione che li ha prodotti». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.438 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT