Enrico Giardina

Enrico Giardina

Aveva prestato 500 euro ad un coetaneo ma ne pretendeva in cambio 2000 con minacce e pressioni. I Carabinieri della Stazione di Rometta Marea agli ordini del Maresciallo aiutante Daniele Barbera hanno arrestato in flagranza del reato di estorsione in concorso una giovane coppia di fidanzati di Rometta. Si tratta di Enrico Giardina, 21enne di Rometta già noto alle forze dell’ordine, e la sua fidanzata Alessia Mariolina Giovanna Tomasello, 21enne di Messina.

La vittima, un operaio 25enne anch’egli di Rometta, nel mese di luglio aveva contratto un debito di 500 euro con Giardina, ma non riuscendo a riconsegnare la somma a causa di difficoltà economiche aveva chiesto di pazientare e proposto un pagamento dilazionato. Per tutta risposta Giardina – secondo i carabinieri – avrebbe avviato una escalation di minacce e intimidazioni, partendo dalle ripetute telefonate minacciose fino ad arrivare ad aspettare la vittima sotto casa. Per l’operaio è cominciato un vero e proprio incubo all’apice del quale Giardina si è presentato per l’ennesima volta a casa della vittima. Non trovando l’interessato in casa, Giardina avrebbe parlato con i suoi genitori, di raccontare del debito e “fare pressione” anche su questi ultimi affinché gli venisse pagato.

Alessia Tomasello

Alessia Tomasello

La famiglia, spaventata dalla “insistenza”, hanno racimolato tutti i soldi che avevano e tentato di pagare almeno una parte del debito. La mamma del giovane operaio si è recata di persona in un noto bar di Rometta per consegnare un “acconto” di 250 euro a Giardina. Quest’ultimo – sempre secondo un comunicato dei carabinieri – quando ha appreso che i “debitori” non erano in grado di pagare l’intero debito è andato su tutte le furie e ricominciato con le minacce di morte e di aggressioni.

Qualche giorno dopo si sarebbe recato di nuovo sotto casa dell’operaio e minacciandolo di morte gli avrebbe comunicato che da quel momento in poi il debito non era più di 500 ma era “lievitato” fino 2000 euro. L’operaio, insieme ai suoi familiari, terrorizzati ed esasperati dalle continue minacce del Giardina hanno deciso di denunciare tutto ai Carabinieri di Rometta.

I Carabinieri hanno, così, ricostruito la triste vicenda durata più di 2 mesi. Ieri, i militari, avuta notizia che l’operaio, spaventato dalle pressanti richieste di Giardina, era pronto a pagare un altro “acconto” hanno deciso di intervenire nella flagranza di reato. I Carabinieri appostatisi in prossimità della casa della vittima hanno assistito di nascosto all’estorsione da parte di Giardina che, presentatosi insieme alla sua fidanzata, si è fatto consegnare dall’operaio sotto minaccia, un altro acconto questa volta di 100 euro. A quel punto sono intervenuti i carabinieri che  hanno bloccato i due. Da una successiva perquisizione emergeva che la Tomasello aveva prontamente nascosto i 100 euro all’interno del reggiseno. Per entrambi è scattato quindi l’arresto in flagranza per estorsione in concorso. La Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto che Giardina venisse rinchiuso al carcere di Messina Gazzi e  Tomasello nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Giardina era già stato arrestato poco più di un anno fa dai Carabinieri della stazione di Monforte San Giorgio per una vicenda del tutto analoga. In quella circostanza – secondo la nota dei carabinieri – avrebbe estorto 400 euro a un 17enne di Torregrotta dopo averlo più volte minacciato e in una circostanza addirittura aggredito con una mazza da baseball.

I Carabinieri della Compagnia di Milazzo – nel corso di una conferenza stampa – hanno invitato tutti gli altri eventuali giovani della zona che si dovessero trovare stretti nella morsa di intimidazione e minaccia di Giardina o di chiunque altro, per questioni di debiti o qualunque altro motivo, a denunciare tutto alle forze dell’ordine.

L’attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha immediatamente assunto la direzione delle indagini con il sostituto di turno Francesco Monaco e del Procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti.