«Le prospettive del porto di Milazzo devono restare legate ai porti siciliani. Non ha senso parlare di ipotesi Gioia Tauro. A noi non interessa e se Messina farà questa scelta noi non ci saremo. Meglio puntare su Palermo che è anche un “porto core” con tante possibilità anche sotto il profilo delle risorse per la nostra città». Il sindaco Giovanni Formica è stato chiaro. Si è svolta questa mattina a palazzo dell’Aquila la seduta di consiglio comunale straordinaria ed aperta dedicata al ruolo di Milazzo nella futura Autorità portuale alla luce del percorso di accorpamento dell’ente di Messina-Milazzo a Gioia Tauro. Al dibattito ha partecipato anche il presenti dell’Autorità portuale, Antonino De Simone. Presenti anche i lavoratori dell’ex cooperativa Garibaldi che alla fine della seduta hanno ribadito la necessità che l’Autorità portuale trovi una soluzione per consentire loro di riprendere a lavorare e poter assicurare un reddito dignitoso alle proprie famiglie. Introdotti dal presidente Gianfranco Nastasi che ha sottolineato come il porto di Milazzo rappresenti una importante opportunità di sviluppo economico e sociale, i lavori hanno visto l’intervento di diversi consiglieri. A prendere la parola Pippo Midili, Francesco Alesci, Antonio Foti, Franco Rizzo i quali, secondo diversi punti di vista hanno esplicitato la necessità che una volta per tutte si faccia chiarezza sul ruolo del porto mamertino, non solo per quel che concerne le banchine ma anche per le infrastrutture di supporto.

Il sindaco Giovanni Formica ha quindi evidenziato la posizione dell’Amministrazione comunale riferendo anche dell’incontro avuto a Roma con i rappresentanti della Commissione trasporti circa le decisioni che si assumeranno con la riduzione delle Autorità portuali. “Ritengo – ha detto Formica – che al di là di quelle che potranno essere le scelte, sulle quali è fondamentale essere ascoltati, sia necessario approfondire le prospettive del porto di Milazzo nell’ambito delle strategie nazionali ed europee sulla portualità del Mezzogiorno d’Italia. Il nostro obiettivo è rivendicare nel rapporto con il Ministero competente il diritto del porto di Milazzo a rivestire un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo della portualità del Paese, affermando il principio che il nostro bacino portuale possa estendersi verso la zona industriale di Giammoro nella prospettiva della costruzione del “Grande porto”, tenuto conto che in quella porzione di territorio presenti infrastrutture adeguate ad assicurare lo sviluppo ambito”. Quanto all’ipotesi Gioia Tauro, Formica è stato abbastanza chiaro. “Le prospettive del porto di Milazzo devono restare legate ai porti siciliani. Non ha senso parlare di ipotesi Gioia Tauro. A noi non interessa e se Messina farà questa scelta noi non ci saremo. Meglio puntare su Palermo che è anche un “porto core” con tante possibilità anche sotto il profilo delle risorse per la nostra città”. Il sindaco ha concluso richiamando la questione degli ex lavoratori della coop. Garibaldi. “Le vicende di questi nostri concittadini impongono di ricercare soluzioni che consentano loro di mantenere l’occupazione e quindi in collaborazione con tutti gli operatori portuali, occorre definire un percorso per il loro impiego anche in servizi diversi da quelli ai quali sono stati destinati in passato”.

Il presidente De Simone nel prendere la parola ha illustrato alle forze politiche presenti in Aula tutte le iniziative che sin qui ha portato avanti l’Autorità portuale a favore del porto di Milazzo. Ha evidenziato come spesso a causa di disinformazioni vengano lanciati messaggi diversi da quelli che sono i reali intenti portati avanti dall’Ente e ha sottolineato come spesso i ritardi non siano imputabili all’Autority ma a difficoltà burocratiche legate ad altri enti o uffici.