La Raffineria di MilazzoFermata alla Raffineria, 800 mila ore lavorate e zero infortuni 30 Luglio 2015 Ambiente 7 Commenti Il direttore generale Piero Maugeri (secondo da destra), il direttore tecnico Ignazio Arces (secondo da sinistra) e alcuni dirigenti e rappresentanti delle ditte Cento milioni di euro investiti, 800 mila ore lavorate, 1800 lavoratori impegnati, 79 ditte coinvolte, 900 tonnellate di strutture in acciaio costruite. Sono solo alcuni dei numeri della Fermata 2015 della Raffineria di Milazzo avvenuta tra maggio e luglio . Il report è stato presentato mercoledi 29 luglio nel corso di un incontro tra l’azienda ed i rappresentanti delle ditte dell’indotto coinvolte nei lavori. «Questi dati – scrive la Ram in una nota – testimoniano la dimensione della fermata 2015 (il numero di ore lavoratore è stato più del doppio delle precedenti) e lo sforzo umano ed organizzativo dell’azienda, delle ditte e di tutto il personale per far si che tutto si svolgesse nella massima sicurezza e soprattutto senza che alcun lavoratore si facesse male». L’incontro è stata anche l’occasione per ripercorre le tappe che hanno portato all’esecuzione di questa importante fermata. Lavori che hanno portato alla posa di 1500 tonnellate di tubi di processo, 170 riunioni di sicurezza e coordinamento svolte, più di 3000 lavoratori formati per l’ingresso in raffineria, 7800 verifiche sugli attestati di specializzazione dei lavoratori, 260 verifiche di congruità dei progetti dei ponteggi, 430 mezzi d’opera controllati, ma soprattutto, dato più importante in assoluto, zero infortuni nei cantieri. La Fermata parte da lontano. La Raffineria di Milazzo, joint venture paritaria tra Eni e Kuwait Petroleum, ha iniziato a lavorare tre anni fa con la progettazione, per poi passare all’ingegneria di dettaglio delle opere da eseguire e proseguire con l’acquisto dei materiali necessari. Nel marzo 2014 sono iniziati, invece, i lavori di pre-fermata, andati avanti fino ad aprile 2015; il primo maggio, quando gli impianti interessati dalla fermata sono stati “spenti”, è iniziato invece ufficialmente quella che in gergo viene definito MTA (major turnaround) 2015 e che si è concluso a luglio. La fermata ha coinvolto solo gli impianti del ciclo di produzione della benzina, mentre tutti gli altri hanno continuato ad essere in marcia e produrre. «La fermata programmata di manutenzione è stata l’occasione per finalizzare investimenti destinati al miglioramento della sicurezza, alla minimizzazione dell’impatto ambientale, al miglioramento dell’efficienza energetica per consentire alla Raffineria di Milazzo di rimanere competitiva in una mercato internazionale fortemente concorrenziale», continua la nota. Tra gli investimenti più importanti la realizzazione del turboexpander, una turbina inserita nell’impianto FCC per il recupero dell’energia residua dell’impianto che permette un notevole risparmio energetico, con riduzione quindi dell’impatto ambientale globale. Il costo complessivo della fermata, compreso l’acquisto dei materiali, ha superato i 100M€. Tra i punti di forza della Fermata che ha portato al risultato di “zero infortuni” ha rivestito un ruolo importante il Sicurometro, una sorta di patente a punti per il lavoratore che prevede penalizzazioni in caso di infrazione (fino alla sospensione dall’attività) ma anche incentivi premianti al fine di promuovere comportamenti sicuri, responsabilizzando in modo chiaro ed inequivocabile ogni operatore. In quest’ottica, settimanalmente, nel periodo della fermata, sono stati premiati più di 230 lavoratori che si sono distinti per aver adottato dei comportamenti sicuri. A conclusione dell’incontro, sono state premiate le tre imprese risultate più performanti dal punto di vista della sicurezza che da anni operano all’interno della raffineria utilizzando manodopera locale. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.723 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT