ANTEPRIMA OGGI MILAZZO. Il Pd di Milazzo e Carmelo Pino ritornano in tribunale. Sarà discusso il 6 maggio al Tribunale di Messina il reclamo presentato dalla segretaria provinciale e dal Circolo 1 di Milazzo che non riconoscono il sindaco Pino come alleato opponendosi alla sua candidatura alle primarie interne del 15 marzo. Pino con gli assessori Stefania Scolaro e Salvatore Gitto (anche loro iscritti Pd) si rivolsero al Tribunale con un ricorso ex art. 700 avendo la meglio con una ordinanza urgente del 12 marzo portando Giovanni Formica, Salvo Presti e Ciccio De Pasquale ad annullare le consultazioni popolari per evitare che il risultato venisse annullato. L’Unione provinciale Partito Democratico di Messina rappresentato dal legale rappresentante e tesoriere Lucrezia Zingale, il segretario Basilio Ridolfo, la coordinatrice del Circolo 1 Milazzo Francesca Sindoni, si sono rivolti all’avvocato Antonio Saitta per presentare reclamo. Questa situazione di incertezza impedirà quasi certamente l’utilizzo del simbolo del Pd in una delle liste a sostegno di Giovanni Formica che, domenica scorsa, ha incassato il sostegno di Salvo Presti riunificando la maggioranza del partito cittadino. Pino, nel ricorso, contestò l’illegittimità della determinazione del 12 novembre 2014 deliberata dai circoli del Pd (1 e 2) che escludevano la partecipazione del primo cittadino (iscrittosi al partito online poche settimane prima) e di coloro che avessero ricoperto cariche di amministratore alla data fissata per la presentazione delle candidature. Saitta nel reclamo con cui chiede la nullità dell’ordinanza contesta tra l’altro: la nullità della notifica del ricorso contro il partito perché non effettuata presso la sede legale viziando l’iter; la competenza del foro di Messina; la mancata intimazione del procedimento ai diretti interessati, cioè i candidati alle primarie; l’impossibilità di verificare gli atti della controversia (solo 24 ore per presentare documenti); l’impossibilità di accertare l’efficacia dell’iscrizione del sindaco fatta online e in un circolo diverso dall’1 (la tessera non era stata ritirata e in una copia mancava la firma del segretaio provinciale).