Il rudere nel quale è stato arrestato Baratta

Il rudere nel quale è stato arrestato Baratta

 

VIDEO. Aveva affittato una casetta in riva al mare nel borgo marinaro Vaccarella di Milazzo. Ieri sera doveva essere festa grande: festeggiava il compleanno, l’onomastico e anche la festa del papà. La torta acquistata per Giuseppe Saverio Baratta, 41 anni, però, è rimasta nel frigo. L’irruzione dei carabinieri ha interrotto la festa con i parenti che erano venuti apposta da Brolo per trovarlo. Baratta, infatti, esponente del clan dei tortoriciani, era ricercato da luglio scorso poichè deve scontare una pena residua di 4 anni e 8 giorni per associazione di stampo mafioso. La condanna definitva è arrivata con la sentenza dell’operazione Icaro – Romanza. Il suo ruolo nel caln dei Tortoriciani dei Bontempo Scavo era stato delineato nell’ambito del maxi processo grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo Lenzo dalle quali si evince, infatti, come Baratta, originario di Termini Imerese ma residente da sempre a Brolo,  si sia inserito nell’ambito della criminalità organizzata brolese di metà degli anni 90 e abbia assunto il ruolo di capo di un gruppo locale di giovani dediti allo spaccio di sostanza stupefacenti, a reati contro il patrimonio e ad attività estorsive.

Baratta_Giusepe_Saverio

Giuseppe Saverio Baratta

Addirittura il gruppo ha avuto il bene placet dei fratelli Mignacca i quali, all’inizio del 1996 hanno incontrato a Montalbano un rappresentante di Baratta, in quanto lui si trovava ai domiciliari per altri reati, per accordare una suddivisione al 50% dei proventi delle attività di spaccio ed estorsione nel territorio di Brolo, sempre però sotto la guida di Lenzo. A”tradirlo” sono stati gli spostamenti dei familiari nel giorno del suo compleanno. Ieri, infatti, lo hanno raggiunto a Vaccarella, in una casa affittata nei giorni scorsi da un parente per un mese (si tratta di abitazioni destinate a turisti). Dopo avere circondato l’abitazione, gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile di Patti  hanno fatto irruzione, ma Baratta ha tentato di scappare dall’uscita posteriore dandosi alla fuga saltanto sui tetti delle abitazioni limitrofe di Vaccarella. La sua corsa è finita all’interno di un rudere abbandonato, acanto ad un noto ristorante. Accedendo con una scala alla finestra de primo piano piano del rudere, apparentemente il fuggiasco sembrava scomparso, quando poi è stata notata una scarpa che fuoriusciva da una coperta rosa in mezzo a cespugli il latitante si è consegnato ai carabinieri. Baratta per scappare ha fatto un salto di 4 metri: «Se mi fossi accorto quanto era alto non l’avrei fatto», ha confidato.

VIDEO CONFERENZA STAMPA:

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