La pubblicità di un centro benessere di Milazzo è stata segnalata al Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) «per l’immediato ritiro delle affissioni e, ove possibile, la condanna dell’azienda e dell’agenzia di pubblicità che ha promosso tale rappresentazione». A presentare la denuncia è Mariella Crisafulli, Consigliera di parità della provincia di Messina, che ha chiesto l’intervento del Dipartimento e del sindaco di Milazzo. «Si tratta di cartelloni pubblicitari offensivi e lesivi dell’immagine della donna», scrive Crisafulli riferendosi ai manifesti 6×3 che campeggiano in una via adiacente al Porto e nella via Giorgio Rizzo e che raffigurano una donna grassa nuda con la scritta: «Questa sei tu dopo le feste? Niente paura!».

Il manifesto oggetto della denuncia

Crisafulli ha invitato il sindaco Carmelo Pino «ad attuare il Protocollo sottoscritto dall’Anci per il controllo sulle affissioni locali affinché gli inserzionisti pubblicitari utilizzino gli spazi locali con modelli di comunicazione commerciale che non contengano rappresentazioni lesive dell’immagine e della dignità delle persone e in particolare delle donne, come nel caso specifico». La consigliera ha intrapreso nei mesi scorsi analoga iniziativa per una pubblicità nel Comune di Messina ed in quel caso l’organismo nazionale Iap ha immediatamente emesso una ingiunzione di desistenza dell’art. 10 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale “Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona” e la ditta incaricata delle affissioni ha dovuto ricoprire le affissioni dopo la notifica dell’ingiunzione. «Parliamo sempre più sempre di violenza alle donne, e anche questa lo è, quando si utilizzano immagini lesive della dignità delle persone e in modo particolare delle donne: non a caso la pubblicità in Italia è tra le più sessiste», conclude. A Milazzo nel 2010 scoppio un caso simile. Una società che si occupava di fotovoltaico (poco dopo scomparsa) affisse manifesti dove c’era sdraiata una donna su dei pannelli solari con lo slogan: Montami a costo zero! Intervenne il dipartimento e l’azienda si scusò.