Crocetta non risponde alla richiesta di incontro inviata da Padre Peppe Trifiró, il sacerdote ambientalista di Archi, e parrocchiani e associazioni minacciano di mobilitarsi  per una protesta direttamente a Palermo. A quasi un mese dalla richiesta inoltrata da Padre Peppe Trifiró a nome delle Associazioni Ambientaliste del territorio al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per un incontro con l’obiettivo di poter discutere sulle gravi problematiche ambientali che investono il comprensorio, Milazzo – Valle del Mela il governatore Siciliano non ha nemmeno dato un cenno di risposta. Sul territorio si parla invece sempre più insistentemente, della trasformazione di un gruppo della CTA (Centrale Termoelettrica) – proprietà Edipower /A2A, da olio combustibile in CSS, ovvero con derivati dei rifiuti. Già nove comuni del circondario, molto preoccupati, hanno deliberato contrarietà.

padre Pippo Trifirò

“Il nostro territorio già dichiarato Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e delimitato come Sito di Interesse Nazionale, in questi ultimi mesi è stato gravemente segnato da vicende che hanno pesantemente inasprito la vivibilità della popolazione – si legge in una nota stampa –  In assenza di un celere riscontro alla richiesta, il parroco e le Associazioni hanno deciso di organizzassi con un folto gruppo di cittadini e amministratori locali per recarsi direttamente a Palazzo D’Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana e all’Assemblea Regionale Siciliana per chiedere garanzie sulla salute dei cittadini residenti. La popolazione è esasperata e non ha più nessuna intenzione di vivere in un territorio con un carico ambientale notevole che crea inevitabilmente problemi alla salute pubblica, oltre alla continua preoccupazione per il verificarsi di un incidente che puó causare effetti negativi sui cittadini. Tutto in barba ad una normativa regionale, nazionale ed europea in buona parte disattesa sul territorio. Si possono verificare realmente una serie di azioni eclatanti in assenza di una politica seria e reale di risanamento ambientale e di tutela della salute dei cittadini”.  Nella nota si invita la “Procura della Repubblica perché si ritiene che esistono eventuali profili di reato in quanto la popolazione residente dopo quasi 13 anni dalla dichiarazione di Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale attende l’approvazione e il finanziamento del Piano di Risanamento Ambientale”.