Quelle di Milazzo e della Valle del Mela sarebbero strade..al veleno. A sostenerlo in una interrogazione è il deputato Tommaso Currò da poco transitato dal Movimento 5 Stelle al Gruppo Misto. Currò chiede al Ministero dell’Ambiente chiarimenti sul Progetto pilota “per la riduzione del carico inquinante attraverso misure alla rete stradale dei Comuni ricadenti nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale della provincia di Messina” e nello specifico i Comuni di Condrò, Gualtieri Sicaminò (Comune capofila), Pace del Mela, San Filippo del Mela, San Pier Niceto , Santa Lucia del Mela e Milazzo, che prevede interventi di consolidamento della pavimentazione con scarificazione a freddo e successivo rifacimento dello strato di usura, con trattamento del nuovo asfalto con prodotto foto catalitico a base di biossido di titanio (TiO2). Secondo alcuni studi citati da Currò “le nano-particelle di Biossido di Titanio (TiO2 – Titanium dioxide), … provocano effetti infiammatori sui polmoni simili all’amianto”.

Asfalto antinquinamento

Ma non solo. Si sostiene anche che la TiO2 «converte piccole concentrazioni di ammoniaca in ossido di azoto (NOx), utilizzando l’acqua come catalizzatore e che quindi, un uso diffuso della tecnologia mangia-smog, come riferisce Jonathan Raff, uno dei ricercatori, potrebbe comportare lo sprigionarsi di grandi quantità di ossido di azoto dalle superfici rivestite, che sono ormai il 13 per cento in un contesto urbano”. Inoltre, i ricercatori puntano il dito anche sul fatto che molte particelle che si depositano sulle superfici anti-smog, come alcuni nitrati, rischiano di proliferare se non eliminate attraverso una regolare pulizia. Currò ha inoltrato un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente e del Mare e al Ministero della Salute, sollecitandoli ad assumere iniziative urgenti, anche per il tramite dell’Istituto Superiore di Sanità e delle agenzie ministeriali specializzate, per approfondire le questioni evidenziate in premessa al fine di valutare se l’utilizzo di TiO2 nano-particellare possa comportare rischi per la salute dei cittadini e, una volta completato questo accertamento, se non intenda comunicarne le risultanze ai comuni ricadenti nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale della provincia di Messina; inoltre – continua il deputato – quali iniziative, anche di carattere normativo, intendano intraprendere al fine di garantire che l’utilizzo di TiO2 nano-particellare avvenga nel rispetto di valori limiti idonei a garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, se del caso, anche escludendo tra le Bat (migliori tecniche disponibili) ogni trattamento con prodotto fotocatalitico a base di biossido di titanio (Tio2).