IL RETROSCENA. Il comunicato con cui il sindaco Carmelo Pino aderisce ufficialmente al Partito Democratico non è giunto casualmente lunedì sera. Che Pino fosse vicino al partito era cosa risaputa, ma molti si sono chiesti come mai la notizia sia stata comunicata con questa tempistica e che non abbia scatenato una ridda di reazioni politiche con comunicati e contro repliche. In realtà c’è una strategia. Domani pomeriggio, mercoledì 12 novembre, alle 18, è prevista alla “Casa del Popolo” una riunione congiunta tra i direttivi dei due circoli Pd mamertini presiduti da Francesca Sindoni e Stefania Scolaro (attuale vice sindaco). Si comincerà a tracciare un percorso (con tappe o paletti) verso le amministrative di primavera. All’interno del Pd l’unico ad avere una legittima aspettativa alla candidatura, era l’avvocato Giovanni Formica. Ora c’è anche il sindaco Pino. Gli è bastato solo un clic.

carmelo pino

Dell’iscrizione fino a ieri sera nessuno sapeva nulla: non lo sapeva il segretario regionale Raciti, quello provinciale Ridolfo, o il deputato regionale renziano Pippo Laccoto. Il motivo? Pino non sarebbe stato “corteggiato” da nessun alto referente del Pd, secondo indiscrezioni il sindaco ha aderito al partito di Renzi compilando un semplice modulo on line sul pc di casa. Naturalmente da mesi andavano avanti i contatti con l’onorevole Giuseppe Lupo, renziano della prima ora in Sicilia. Pino ha preso parte anche ad una riunione di area il mese scorso, in passato ha votato alle primarie del partito ed è stato vicino all’onorevole Francantonio Genovese prima della “caduta”. Ma la sua sembra più una fuga in avanti. La sostanza? L’adesione al Partito Democratico a Carmelo Pino può servire per accreditarsi fuori da Milazzo, perché in città il simbolo conterà veramente poco. Lo sanno pure i non addetti ai lavori che al di la dei simboli, esponenti Pd come gli assessori Stefania Scolaro e Salvatore Gitto non appoggeranno Formica. Come, dall’altra parte, un Ciccio italiano e i numerosi attivisti democratici vicino a Formica non sceglieranno il primo cittadino. Dicasi lo stesso di chi non ama Carmelo Pino ma si professa vicino al Pd. Il risultato? Indipendentemente da chi potrà sfoggiare il simbolo del Pd sui manifesti, Pino rimane il candidato con le carte in regola per una rielezione, Formica il suo antagonista più concreto e rispettato.