LA LETTERA. Preg.mo direttore, le scrivo questa lettera nella speranza che la pubblichi sul sito di Oggi Milazzo, che rappresenta un punto certo nell’informazione cittadina, seguo da poco e sempre con interesse crescente le notizie che pubblicate e le commento con grande piacere, approfitto della sua testata per porre alcuni quesiti in merito alla gestione della città. Non mi aspetto risposte, il mio è il punto di vista, di un cittadino ritornato dopo alcuni anni di vita passata fuori regione. Sono stato in Emilia, Marche, Toscana, Puglia Calabria e in queste regioni molte spiagge (non tutte) sono mantenute, pulite, e soprattutto sono date in gestione per realizzare lidi e ristoranti, lasciando la spiaggia libera. A Milazzo la riviera di ponente è abbandonata, incuria e degrado regnano sovrane, opere incomplete, docce fatiscenti, noto molte persone fare sport, passeggiare, come si può rimanere insensibili alle richieste della popolazione? A quando piste ciclabili, panchine, alberi?

Al porto non ci sono cartelloni o depliant delle bellezze da vedere, nulla sul castello, sul capo, e cosa assi più grave non ci sono informazioni sui musei, molti cittadini non sanno che ci sono dei musei!. Io l’ho scoperto per caso, perché, solo per caso si può notare una targa di 60 cm. Ho saputo che tempo fa c’era in progetto di realizzarne uno sui reperti marini, ma che è naufragato miseramente, inoltre, ho notato che la struttura di rimpetto all’ antiquarium sta per cadere, non si potrebbe recuperare con i fondi PON o POR, dando lavoro ai tecnici del luogo e alla e maestranze?. Penso poi alla gestione dei rifiuti, è inconcepibile che a Milazzo non ci sia un servizio di ritiro a domicilio del materiale ingombrante (elettrodomestici, mobili, ferraglie), e non capisco come mai non ci sia una pianificazione seria della raccolta rifiuti che porti finalmente ad un servizio di raccolta porta a porta in grado di eliminare i cassonetti dalle strade. Penso che la sciatteria della cittadinanza, la maleducazione, sia superiore ad ogni forma di dialogo costruttivo, alcuni politici usano le industrie come trampolino per le proprie carriere, la popolazione si fa coinvolgere in beghe e distrazioni, quando dovrebbe sollecitare degli interventi incisivi su queste tematiche, mi sembra che spesso ci si areni sulle questioni ambientaliste più per pubblicità che realmente. Quello che è inaccettabile è vedere in giro per la città alberi tagliati (magari perché secchi) che poi non vengono reimpiantati, non si può accettare di fare lo slalom tra gli escrementi dei cani, non si può accettare di vedere palme mozzate non reimpiantate, (basti pensare a quelle del comune). Io non posso da cittadino accettare le chiese chiuse al borgo, la mancanza di didascalie al castello, e tutta una serie di inadeguatezze che coinvolgono tutto il circuito turistico milazzese, se poi vogliamo fossilizzarci su dibattiti sterili come le industrie, i vivai che inquinano, facciamolo, stiamo fermi a criticare, a fare pubblicità negativa e basta. Alcuni amici leggendo le continue notizie su giornali e forum mi chiedono se faccia cosi “schifo” io rispondo che non è vero nulla, ma come faccio a convincerli? Poi vengono a trovarmi per qualche giorno, e rimango sorpreso da come il posto gli piaccia, di come delle industrie non gliene importa nulla, ma di tutto l’abbandono che ho descritto si! Gli amministratori si devono fare carico di queste problematiche, e proporre soluzioni concrete per dare nuovo lustro alla nostra cittadina. Non capisco come hanno fatto a creare un buco di oltre 78 milioni di euro, considerato le tasse versate dalle industrie,le attività portuali, le tasse versate dai cittadini e i fondi che avrebbero potuto usare (ma che non hanno usato). Scusi lo sfogo, spero che pubblicherà questa mia lettera d’amore per un città che stenta a decollare, incagliata in discussioni futili, con 200 associazioni che non hanno senso, uno scopo, che potrebbero fare, chiedere e sollecitare, ma che puntano sempre il dito verso altro, o verso quello che fa più scena. Io non difendo nessuno, le cose si fanno per bene, e questo vale per tutti.

 

ISMO3