«Il Liceo Impallomeni è un simbolo della città di Milazzo. Va difeso. Ma la città è disinteressata». Ad intervenire sul trasferimento del Liceo Classico dall’attuale sede a quella di via Valverde è l’ex sindaco Lorenzo Italiano. «Sto seguendo il dibattito che si è sviluppato all’interno della scuola, sì lo ripeto, all’interno della scuola, con dirigente scolastico e consiglio d’istituto che cercano di bloccare questa iniziativa della Provincia – scrive Italiano – . All’esterno, la città, voglio dire, è assente, silenziosa, anzi direi disinteressata. E’ Ingiustificato il silenzio delle associazioni culturali della nosta città, le stesse, che qualche anno addietro hanno invitato illustri personaggi nell’aula magna del Liceo Classico Impallomeni, per ricordare l’anniversario del Giurista e Illustre concittadino G.B.Impallomeni , come ingiustificato è il silenzio dei tanti personaggi Milazzesi che da sempre assurgono a detentori del sapere e della storia di Milazzo. Anzi qualcuno quasi concorda con lo spostamento della scuola. Magari si criticano alcune scelte della dirigenza e vige il principio del tanto peggio, tanto meglio, ma alla luce dei fatti emerge che solo la Dirigente con i suoi docenti stanno lottando perché il Liceo Classico simbolo della cultura Milazzese rimanga li nella storica sede di via Risorgimento. Quello che però mi amareggia è il silenzio delle istituzioni. Nessuno a prendere posizione in difesa di un simbolo della città, in difesa della propria città. Oggi tocca al liceo, domani può toccare a qualche altra cosa».

Lorenzo Italiano

«Chi rappresenta la città – sottolinea l’ex sindaco in odore di candidatura alle prossime amministrative – dovrebbe trovare una soluzione, dovrebbe difendere quell’edificio che qualcuno prima di lui ha messo a disposizione della scuola dandolo in comodato gratuito alla Provincia proprio perché ospitasse il Liceo Classico, non una succursale di periferia! Chi ha voluto cancellare il Consiglio Comunale, un organo che rappresenta i cittadini e che sono convinto sarebbe intervenuto in modo deciso nei confronti della Provincia per evitare queste decisioni che vengono assunte all’interno di quattro mura visto che anche lì – in questo caso per una legge ad hoc – è stato soppresso l’ente Provincia e oggi ogni cosa è nelle mani di un commissario. Anche in questo caso sono certo che i rappresentanti del nostro territorio seduti sugli scranni del Consiglio Provinciale avrebbero ben salvaguardato gli interessi di Milazzo, conducendo azioni politiche mirate a salvare un’Istituzione importante come il Classico di Milazzo. Oggi invece si continua con gli uomini soli al comando, con la democrazia sempre più compressa, con i cittadini sempre più sfiduciati e lontani dalla politica», conclude Italiano.