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VIDEO. Un ventennale dedicato a Simona Scibilia, attivista scomparsa prematuramente, quello del ventennale dell’Associazione antimafia Rita Atria celebrata al Castello di Milazzo. «Ci ha sempre accompagnato in tutto… ci piace pensare che lei comunque sia qui tra noi e che ci si sostenga come sempre ha fatto e lo faceva in una maniera speciale per darti sempre una parola di conforto », ricorda la presidente Santina Latella, co-fondatrice con Nadia Furnari dell’associazione mamertina. Nella due giorni si sono succeduti sul palco ma anche tra il pubblico i volti e le storie di chi ha portato avanti, spesso in solitudine, dure battaglie per la legalità. Imprenditori, testimoni di fatti di mafia, giornalisti, amministratori. Si è ripercorsa la storia e le iniziative portate avanti dal sodalizio. Dalle battaglie per far scoprire la verità sulla morte della diciassettenne Graziella Campagna, all’incontro con le scuole al Paladiana, con Antonino Caponnetto e Rita Borsellino, nel segno di quel percorso tracciato da Rita Atria, «con tutte le difficoltà, senza soldi e senza l’appoggio dell’amministrazione comunale». Le ultime iniziative al fianco del movimento No Muos.

Nadia Furnari

Tra le persone che sono state vicine all’Associazione, anche in momenti difficili, la magistrata Franca Imbergamo, che si è occupata del processo sull’omicidio di Peppino Impastato e svolge il suo lavoro, ora alla Procura Nazionale Antimafia. «Volevamo con noi coloro che lottano veramente contro le mafie ogni giorno, che molti non conoscono, che non hanno le televisioni, ma non ce ne frega niente perché abbiamo voluto essere e non apparire, mantenere una linea dritta – ha detto Nadia Furnari – Volevamo qui con noi le persone che sappiamo ogni giorno rischiano, per quello che scrivono e per quello che fanno, che ci mettono la faccia», le cui storie incontrano e si intrecciano tra loro, unite dal filo rosso della testimonianza di una rottura con i poteri mafiosi, quelli spesso mimetizzati sotto la coltre opaca dei meccanismi dei poteri e dei silenzi della società». GUARDA IL VIDEO: