ANTEPRIMA. La Provincia regionale di Messina si prepara a “sfrattare” il liceo Impallomeni di Milazzo dallo storico immobile di via Risorgimento. Al suo posto subentrerà l’istituto statale d’arte Guttuso che da decenni rimane diviso in tre sedi (via Magistri, cortina del porto e via Gramsci). La notizia – che agli addetti ai lavori sembrava una bufala – è stata confermata a OGGI MILAZZO dal dirigente di palazzo dei leoni, Vincenzo Carditello che assiste il commissario dell’ente, Filippo Romano, nella delicata riorganizzazione della rete scolastica di secondo grado. I dettagli sono contenuti in una delibera, la 179 del 3 luglio scorso inviata nei giorni scorsi alle scuole interessate. Le aule del Classico saranno trasferite presumibilmente a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 nella sede di via Valverde che attualmente ospita esclusivamente la sezione Scientifico. La Provincia sta aspettando l’esito del bando in cui cerca locali idonei da affittare a Milazzo con il diritto di riscatto. Il bando si trova affisso all’albo pretorio, ma già in passato la richiesta è caduta nel vuoto per l’assenza di edifici con le giuste caratteristiche.

liceo classico impallomeni

Se la manifestazione d’interesse dovesse andare deserta si passerà allo “sfratto” dell’Impallomeni. Il crollo delle iscrizioni, oggi, consente l’accorpamento dei licei che già vengono guidati dalla stessa dirigente, la prof. Caterina Nicosia. L’obiettivo principale è quello di tagliare i costi degli affitti. Il Da Vinci dovrà lasciare entro il prossimo gennaio i locali di via Vittorio Veneto – Piazza XXV Aprile dove sono ospitati i laboratori. Nei prossimi giorni partirà la lettera di disdetta dell’affitto che costano 80 mila euro l’anno (saranno allocati nella sede centrale di via Magistri). Tempi più lunghi, ma dalle tappe già fissate, per l’Impallomeni. L’accorpamento dei licei in via Valverde e il contestuale trasferimento dell’istituto d’arte in via Risorgimento (2 mila mq di spazi a disposizione) consentirà di risparmiare 550 mila euro l’anno di affitti. La decisione è stata presa tenendo in considerazione la continua emorragia di iscrizione nei licei e il contestuale boom dell’Industriale Majorana e del Guttuso.