ULTIMA ORA. Cominciano a preoccupare gli avvertimenti rivolti a Ciccio Patti, presidente dell’associazione calcistica Vincenzo Patti, una vera istituzione del settore. Per la seconda volta in pochi mesi, ignoti hanno avvelenato un altro cane nell’area della Fondazione Lucifero, dove accudisce dei randagi. Patti ha ritrovato tra la vita e la morte uno dei cani nel pomeriggio, verso le 17,30. Fortunatamente l’intervento di un veterinario, Carmelo Rampello, è riuscito a salvare l’animale che già aveva la schiuma alla bocca a causa di un boccone avvelenato. Domani mattina verra presentata un’altra denuncia alla stazione dei carabinieri. “Ormai non si può parlare di un caso – dice Sandro Camattari, allenatore della Vincenzo Patti – oggi non vi erano allenamenti e lo stadio è rimasto chiuso. Si poteva accedere esclusivamente dai terreni interni”. Terreni, a sua volta, in cui non è possibile accedere liberamente in quanto gestiti dalla Fondazione Lucifero e dall’azienda vinicola Planeta. In sostanza possono accedere solo i dipendenti e le copoerative della Fondazione e gli operai che lavorano nei vitigni. Patti a febbraio escludeva assolutamente che i responsabili possano essere ricercati in questa cerchia.

Ciccio Patti e il suo cane