D’intesa coi parlamentari grillini di Palazzo dei Normanni, il meetup del MoVimento 5 Stelle di Milazzo ha presentato un’interrogazione che tende a far luce sulla delicata questione dei metalli pesanti riscontrati nelle urine degli adolescenti della Valle del Mela. Il documento ispettivo, che riporta quale primo firmatario la parlamentare messinese Valentina Zafarana, è stato presentato all’Ufficio di Presidenza dell’Ars in seguito alle pressanti richieste dei grillini milazzesi, allarmati dai dati diffusi la scorsa estate dall’equipe medica del prof. Francesco Squadrito. In particolare, un campione di circa 200 adolescenti delle scuole medie di S. Lucia del Mela, S. Filippo del Mela, Milazzo e di altri comuni del comprensorio industriale della Valle del Mela, opportunamente esaminati (emocromo, urine ed ecografie) nell’ambito di un biomonitoraggio condotto dall’Università di Messina in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (progetto coordinato appunto dal prof. Francesco Squadrito), è risultato essere vittima dell’inquinamento: le loro urine hanno messo in luce la presenza di metalli pesanti nel loro organismo (in particolar modo nichel, cadmio e cromo). Il rapporto del prof. Squadrito è stato oggetto nello scorso novembre dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto che ha aperto un’indagine. Lo stesso è stato inoltre oggetto di atto ispettivo al Senato della Repubblica per iniziativa della senatrice Catalfo (M5S).

Peraltro – sostengono i parlamentari grillini – conviene ricordare che, come attesta il rapporto di Legambiente del 2012 (Mal’Aria Industriale), il nichel viene rilasciato nell’ambiente in modo massiccio dalla Raffineria di Milazzo, mentre il Cromo dalla Centrale Termoelettrica di S. Filippo del Mela. Ma c’è di più. Le citate due aziende in questo tipo di “produzione” si collocano ai vertici degli stabilimenti italiani che rilasciano nell’ambiente tali tipologie di sostanze. «Eppure – prosegue l’interrogazione presentata dall’on. Zafarana – se si sfoglia l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale, il provvedimento con cui vengono disciplinate e monitorate le emissioni inquinanti nell’ambiente) rilasciata alla Raffineria di Milazzo nel recente 2011 in occasione della realizzazione della nuova unità idrogeno HMU3 e se si esamina in particolare il relativo parere rilasciato in data 25 febbraio 2011 in sede di istruttoria dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale, si evince che alla predetta data del febbraio 2011 “sul territorio regionale non si rilevano in via continuativa metalli pesanti (…). La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria è in fase di revisione ed adeguamento ai criteri stabiliti dagli standard europei (…) le stazioni di monitoraggio per metalli saranno inserite nel contesto della rete regionale di monitoraggio nel nuovo assetto futuro”. Sulla base dei dati la parlamentare grillina ha ritenuto opportuno, di concerto con gli altri deputati regionali del M5S, invitare e sollecitare il governo regionale a prendere atto “della condizione allarmante in cui versa il comprensorio industriale del Mela, predisponendo, qualora la rete di monitoraggio metalli pesanti non abbia ancora fatto passi in avanti dal febbraio 2011 ad oggi, tutte le misure ed iniziative necessarie per sollecitare e spingere l’Assessorato regionale competente ad attivarsi non solo nel territorio del Mela, ma anche in quello di Gela e del Siracusano ed in tutti i contesti industriali altamente inquinanti dell’Isola”. «Affinchè si disponga di una rete di monitoraggio metalli pesanti efficiente e non si ripetano e si prevengano situazioni allarmanti come quella evidenziata dal rapporto appena esitato dall’equipe medica del prof. Squadrito», aggiunge la Zafarana.