Da alcuni giorni i cittadini stanno ricevendo al loro domicilio le bollette della Tares relative all’anno 2013.  Al fine di fare chiarezza su alcuni dubbi che sono stati sollevati da utenti, l’assessore alle Finanze, Pippo Midili ha fornito delucidazioni. La lettera inviata dal Comune a mezzo servizio postale, contiene la descrizione del tributo, la sua quantificazione globale per l’anno 2013 e poi la somma da versare, al netto dei due acconti che dovevano essere pagati a luglio e a settembre. La somma è ripartita in due modelli F24, in quanto beneficiari del pagamento della Tares sono il Comune e lo Stato. Nella lettera si indica quale data di scadenza il 16 dicembre, sicuramente anteriore rispetto a quella di materiale ricezione della stessa. L’assessore Midili ha inteso chiarire che nessuna mora è dovuta se i pagamenti verranno effettuati entro il 16 gennaio per la quota dello Stato e il 30 gennaio per la quota del Comune.

Dunque è anche possibile procedere al pagamento separato dei modelli F24, purché si rispettino queste scadenze. Nel caso in cui l’utente non dovesse ricevere dalle Poste la bolletta entro il 13 gennaio, è consigliabile che chieda un duplicato all’ufficio tributi del Comune. Il pagamento dei modelli F24 potrà avvenire presso gli istituti di credito, gli uffici postali, la Lottomatica ed i canali internet. Nessuna tassa è dovuta a differenza di quanto avveniva in passato col pagamento a mezzo bollettino postale. Non è possibile la rateizzazione del tributo. Nel sito istituzionale del Comune sono state pubblicate le tariffe e le modalità di calcolo del tributo.  Per ottenere il totale del costo TARES occorre moltiplicare i m2 dell’immobile per la tariffa al m2 (riferita al n° degli occupanti), sommare il prodotto della tariffa per occ. x il numero degli occupanti ed aggiungere il 5% di contributo provinciale. A questo va aggiunto il contributo per lo Stato che è 0,30 x m2 dell’immobile. “Abbiamo operato nella massima trasparenza mettendo il cittadino nelle condizioni di conoscere nel dettaglio quello che dovrà pagare – afferma l’assessore Midili – . Due anni intensi di attività dedicata all’evasione e all’elusione hanno permesso di mantenere i costi del servizio igiene urbana al di sotto di quelli applicati con la vecchia Tarsu. Ciò è stato possibile perché questa Amministrazione si è mossa nella logica di una gestione ispirata all’effettivo raggiungimento dell’equità fiscale e difesa delle categorie più deboli.