L’Associazione Antimafie “Rita Atria” aderisce alla fiaccolata in memoria di Giuseppe Tusa, una delle vittime della tragedia del 7 maggio scorso al porto di Genova, che si terrà a Milazzo sabato  21 dicembre. La manifestazione , voluta dalla madre di Giuseppe, Adele Chiello non vuole essere solo un momento di mero ricordo fine a se stesso, «ma vuole essere un esercizio di memoria attiva – si legge in un comunicato dell’associazione –  perché , per dirla con le parole del nostro socio Mario Ciancarella: ”Ricordare non basta. Memoria è un ricordo “attivo” che vuole comprendere i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che determinarono una storia”».

Giuseppe Tusa

E sono molti i meccanismi, le cause e dunque le ragioni che hanno determinato la tragedia della torre di controllo del porto di Genova; meccanismi, cause e ragioni che devono rispondere alle seguenti domande: perché la torre è stata costruita a pelo d’acqua? perché non è stata costruita una barriera protettiva? Come è stata costruita quella torre? Con quali materiali? Queste ed altre sono le domande che pone con forza, tramite i suoi legali, la mamma di Giuseppe Tusa; «una donna per bene, non una donna eroica come si affrettano molti a definirla – continua l’associaizone Rita Atria – ma una donna che ha trasformato il suo immenso dolore in desiderio di verità e giustizia. Verità e giustizia per evitare che altre tragedie assurde come quella del 07 maggio scorso, si possano verificare, per evitare altre morti assurde sui posti di lavoro». L’ Associazione Antimafie “Rita Atria” auspica che questa tragedia «possa squarciare il velo anche su un certo sistema di potere che sembra governare il porto di Genova, all’interno del quale, come si evince da numerosissimi articoli di stampa presenti nella rete, la compagnia armatrice Messina, proprietaria della nave, la Jolly Nero, che ha causato l’incidente alla torre, avrebbe un ruolo non secondario. La storia delle navi di questa società armatrice è costellata da una serie impressionante di incidenti -sostiene Rita Atria – Solamente negli ultimi 15 anni sono morte a bordo della navi della linea Messina o a causa delle loro manovre sbagliate, 13 persone».