ANTEPRIMA. Stanotte la Commissione bilancio della Camera dei deputati ha approvato, di fatto,  l’Istituzione dell’area marina protetta di Milazzo. Grazie ad un accordo bipartisan, l’emendamento promosso dall’onorevole mamertino Tommaso Currò, esponente dei 5 Stelle, e firmato anche dall’ex ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, è stato approvato ed inserito nella Legge di stabilità che il Governo approverà a breve. Grazie alla sinergia tra i due politici siciliani, seppur di estrazione diversa, in commissione sono stati trovati i voti necessari per far passare l’emendamento di Currò. Tecnicamente Milazzo verrà inserita inizialmente tra le aree marine di reperimento  la cui conservazione avviene attraverso l’istituzione di aree protette.

Il golfo di Capo Milazzo

Se correttamente gestita l’area marina protetta potrebbe contribuire al mantenimento dell’equilibrio e della produttività dell’ecosistema marino, difendere habitat critici, preservare la biodiversità, e contribuire anche all’uso sostenibile delle zone costiere utilizzando gli ecosistemi e le loro risorse biologiche in maniera razionale, limitandosi a prelevare una parte della produzione, lasciando integra un’adeguata quantità di individui in grado di riprodursi e moltiplicarsi. Nei mesi scorsi nella documentazione inviata a Roma dall’amministrazione Pino che era rimasta lettera morta fino a stanotte, erano stati inseriti anche i protocolli già sottoscritti da Comune e privati (associazioni, cooperative di pescatori) ma anche tutti i riferimenti normativi nazionali e comunitari che hanno vincolato l’area. A portare avanti dal 2009 il progetto dell’area marina protetta a capo Milazzo è stato il movimento Amp presieduto dal biologo Gianfranco Scotti. Con l’apporto del Movimento 5 Stelle di Milazzo, che ne hanno fatto un vavallo di battaglia, ora è diventato realtà.