Quaranta milioni di euro di debiti. Ammonta a questa cifra il “buco” finanziario al Comune di Milazzo. A certificarlo è stata la giunta che ha approvato il bilancio redatto dall’Organo straordinario di liquidazione. Si è svolta questa mattina nella sala giunta del Comune la conferenza stampa del sindaco Carmelo Pino e dell’assessore alle Finanze, Pippo Midili, alla presenza dell’intera giunta. Un incontro particolarmente delicato – ha spiegato in premessa il sindaco Pino – in quanto oggi ufficializziamo col conforto delle cifre, dei dati che più volte avevamo anticipato: al Comune di Milazzo, dieci anni di gestione allegra delle finanze hanno determinato una voragine di 40 milioni di euro. Ecco perché il dissesto è stato un atto ineludibile”. Il primo cittadino ha reso noto che la giunta qualche giorno addietro ha approvato lo schema di Consuntivo 2011 predisposto dall’Organo straordinario di liquidazione, su disposizione del commissario ad acta regionale, Carlo Turriciano.

Il sindaco Pino e la sua giunta

A fornire i numeri è stato l’assessore Midili. “Dalla documentazione si evince chiaramente la presenza di gravi irregolarità nei bilanci degli anni precedenti attraverso il mantenimento di crediti inesistenti o inesigibili e con questo stratagemma venivano effettuate spese che mai l’Ente avrebbe potuto pagare. Questa Amministrazione già nel 2012 ha sollecitato l’ispezione dell’assessorato agli Enti Locali, inviando la documentazione anche alla Procura della Repubblica. Il Consuntivo infatti chiude con un disavanzo proveniente dai dieci anni precedenti pari a 12 milioni di euro. Se a queste cifre aggiungiamo i debiti fuori bilancio accertati (12 milioni di euro) e quelli da accertare (16 milioni di euro) ecco che arriviamo ai 40 milioni di euro di “buco”. Lo stesso Bilancio Consuntivo evidenzia come l’Amministrazione abbia invece chiuso la propria gestione di competenza 2011 con un utile di due milioni e 551 mila euro. I dati evidenziati, dopo le verifiche effettuate sui residui attivi e passivi mettono a nudo i risultati contabili non veritieri degli anni precedenti. “Dinanzi a questi dati – ha proseguito Midili – chi continua a parlare di bugie è un “mistificatore”. La data dello sfascio dei nostri conti pubblici ha un inizio ed è l’anno 2003 quando si sono determinati i presupposti perché nell’anno successivo l’Ente fosse dichiarato strutturalmente deficitario. L’aver omesso tale denuncia e/o dichiarazione ha gravemente inficiato i bilanci che sono peggiorati poi di anno in anno grazie all’irresponsabilità della successiva gestione”. L’Assessore, nel ribadire che “tale documentazione è in possesso da oltre un anno e mezzo della Procura della Repubblica di Barcellona” ha annunciato che si farà carico di inviare agli stessi uffici “le risultanze contabili certificate da un organo terzo e nominato dal Presidente della Repubblica quale è la Commissione straordinaria di liquidazione, per gli adempimenti di competenza”. Il sindaco Pino ha invece espresso forti perplessità sul silenzio che ha caratterizzato gli ultimi dieci anni della politica di palazzo dell’Aquila. “Preoccupa come organi preposti al controllo e alla gestione dell’Ente – ha detto – non abbiano mai rilevato nulla rispetto a quanto emerso, così come preoccupa il fatto che alcuni ex componenti del consiglio comunale, in possesso di titoli specifici per poter analizzare i bilanci, oggi molto critici e loquaci, non abbiano mai visto nulla. Con il Consuntivo 2011 possiamo ora solennemente affermare, senza temere alcuna smentita, che tutti i bilanci preventivi risultavano approvati in una situazione di pareggio solo formale che ha favorito nel corso degli anni la lievitazione dei debiti ed un inevitabile disavanzo sulla gestione, artatamente occultato per consentire una spesa pubblica in deficit. Tutti ormai devono prendere atto che siamo davanti ad una svolta epocale che permetterà al nostro Ente di guardare al proprio futuro con rinnovata speranza. Sin dall’inizio siamo stati consapevoli dell’altissimo rischio della scelta fatta nel ricercare la verità del malgoverno della cosa pubblica nella nostra città ed oggi riteniamo di aver superato egregiamente diffidenza ed ostacoli che con arrogante tracotanza venivano frapposti per bloccare il “certosino” lavori di questi anni. Una cosa è certa: abbiamo affrontato i pericoli e continueremo a farlo con la serenità di chi sa che, quando il fango sale, bisogna essere pietra per segnare la strada giusta della storia”.